Ugo Cappellacci indagato per presunta corruzione. Avrebbe intascato una tangente da 80mila euro

Sonia

Ugo Cappellacci indagato per presunta corruzione. Avrebbe intascato una tangente da 80mila euro

mercoledì 07 Marzo 2018 - 12:59
Ugo Cappellacci indagato per presunta corruzione. Avrebbe intascato una tangente da 80mila euro

Ugo Cappellacci

L’ex governatore: “è un’infamia colossale, le accuse sono totalmente false”

Ruota su presunte pressioni che coinvolgerebbero anche Ugo Cappellacci, il coordinatore regionale di Forza Italia appena eletto alla Camera, l’inchiesta della Procura di Cagliari su una presunta corruzione, nata da un fascicolo per bancarotta aperto dai sostituti procuratori Emanuele Secci e Diana Lecca, che ipotizzano anche il peculato e la truffa.

In queste ore, alcuni dei nove indagati, tra i quali spicca anche la consigliera regionale di Fi Alessandra Zedda (all’epoca dei fatti, nel 2013, assessora all’Industria), stanno ricevendo la notifica di proroga di indagini chieste, già da novembre, dai due magistrati inquirenti.

L’ex governatore sardo è iscritto nel registro degli indagati nella sua qualità di commercialista insieme con i colleghi di studio Antonio Graziano Tilocca e Piero Sanna Randaccio. Nessun atto dalla Procura sarebbe ancora arrivato a Cappellacci, ha fatto sapere il suo difensore Guido Manca Bitti.

L’indagine dei pm Secci e Lecca, entrambi del pool dei reati finanziari, ruota su un finanziamento pubblico da 750 mila euro destinato alla Fm Fabbricazioni metalliche. Secondo l’ipotesi formulata dagli inquirenti, l’azienda non aveva i requisiti per aggiudicarsi i soldi, che sarebbero stati erogati attraverso pressioni politiche. Un’operazione risalente al 2013, che avrebbe anche fatto maturare una tangente da 80mila euro a Cappellacci, per il proprio intervento e la sua influenza politica sulla Regione.

La lente della Procura, inoltre, si sta concentrando anche sull’attività della società d’investimenti Zernike Meta Venture capital spa, molto attiva nell’isola. L’impresa si è aggiudicata un bando POR per la gestione di 17 milioni destinati a imprese innovative, proprio all’epoca dell’amministrazione regionale guidata da Cappellacci.

Il neo parlamentare di Forza Italia si difende e parla di accuse prive di fondamento e di infamia colossale.

«Sono tornati, puntuali come un orologio, evidenzia Capellacci. Leggo di una vicenda giudiziaria che forse dovrebbe essere meglio definita come un’infamia colossale, perché il termine bufala non basta a descriverla. Nomi, numeri, vicende che non conosco né ho mai conosciuto. Mi si dice che avrei fatto pressioni su assessori e funzionari: totalmente falso. Mi si dice che avrei ottenuto in cambio un tornaconto economico con complesse articolazioni societarie: totalmente falso».

L’ex governatore regionale, sulla sua pagina Facebook, respinge con forza le ipotesi di reato formulate dalla Procura di Cagliari: «Tutto totalmente privo di fondamento, in radice. La tangente di cui avrei beneficiato non esiste e non è mai esistita. Le persone che avrebbero messo in piedi questi artifici non le conosco e ne le ho mai conosciute. Sono estraneo a tutte le vicende descritte».

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