Nuoro. Il San Francesco blocca la prenotazione diretta per le visite dei talassemici. Pazienti costretti al “fai da te”

Sonia

Nuoro. Il San Francesco blocca la prenotazione diretta per le visite dei talassemici. Pazienti costretti al “fai da te”

sabato 24 Febbraio 2018 - 06:00
Nuoro. Il San Francesco blocca la prenotazione diretta per le visite dei talassemici. Pazienti costretti al “fai da te”

Nuoro, l'ospedale San Francesco (foto S.Novellu)

Problemi con i medici di famiglia e le liste d’attesa 

Da un giorno all’altro, senza alcun preavviso, all’ospedale San Francesco di Nuoro compare un cartello che cambia le carte in tavola e fa saltare la mosca al naso ai talassemici. I primi a fare l’amara scoperta sono i pazienti che si recano al Centro trasfusionale nei primi giorni di gennaio. Parte una discussione tra loro e il personale medico. Niente da fare: i vertici hanno deciso e la battaglia scema in pochi minuti, Ci sono le trasfusioni da fare e i tempi da rispettare.
Intanto, si da il via al giro di telefonate tra chi condivide la stessa patologia. Nel giro di qualche ora lo sanno tutti: da oggi MOC, ecoaddome, visite oculistiche ed esame audiometrico sono prescrivibili solo dal medico di famiglia. Le prenotazioni devono essere fatte in totale autonomia.
Una doccia fredda per chi lotta ogni giorno con una malattia cronica e deve sottoporsi a continui controlli clinici per restare in vita.
L'avviso presente nell'ambulatorio trasfusioni talassemici

L’avviso presente nell’ambulatorio trasfusioni riservato ai talassemici

«Partiamo da quella che era la prassi fino a dicembre, racconta Iole Mulas. Per via della patologia, i talassemici devono eseguire periodicamente visite di controllo specifiche. Tra queste ci sono oculistica, otorinolaringoiatra con audiometria, MOC, risonanze, ecografie e altro. Di tutto ciò era solito occuparsi il medico curante del centro trasfusionale. Adesso non è più così, con tutte le conseguenze del caso».
Liste d’attesa infinite e problemi con i medici di base in primo piano. «Quando ci rivolgiamo al medico di famiglia anche solo per una banale influenza – spiega Mulas – ci rimanda al medico del centro trasfusionale. Senza il nulla osta del CT, non tutti si prendono la responsabilità di prescrivere né medicinali né visite specialistiche. Il nostro caso e delicato, così come la patologia». 
I talassemici in cura all’Ospedale San Francesco sono circa 60. Fino a qualche anno fa, il giorno delle trasfusioni venivano ricoverati in day hospital: avevano a disposizione un letto, medici e infermieri che si occupavano di loro. In caso di necessità, in qualità di pazienti già ricoverati, venivano trasferiti immediatamente al reparto competente. Oggi la loro situazione è radicalmente cambiata. Il day hospital è un ricordo lontano, sostituito dal regime ambulatoriale, in spazi che la stessa ASSL ha definito, poco mesi fa, «insufficienti rispetto ai volumi di attività che in essi si svolgono» (APPROFONDISCI). 
«La novità che riguarda le prescrizioni diagnostiche fondamentali rappresenta un ulteriore cambiamento in negativo, conclude con preoccupazione Iole Mulas. Io sono disperata e siamo in tanti ad esserlo». 
Sabrina Fara
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