Operazione “Diablo”: smantellata nel nuorese la banda delle armi e degli esplosivi

Sonia

Operazione “Diablo”: smantellata nel nuorese la banda delle armi e degli esplosivi

martedì 09 Gennaio 2018 - 13:27
Operazione “Diablo”: smantellata nel nuorese la banda delle armi e degli esplosivi

Gli arrestati: S.Marongiu, V.B.Marongiu, N.Piras e F.L.Laisceddu

I malviventi commerciavano anche stupefacenti

Quattro persone arrestate ad Arzana, dove da stamattina è in corso l’operazione “Diablo”, volta a smantellare un’associazione per delinquere finalizzata alla detenzione e traffico illecito di armi ed esplosivi. Il blitz congiunto di carabinieri, polizia e Nucleo investigativo del corpo forestale ha portato all’arresto di Nicolò Piras, Stefano Marongiu, Beniamino Marongiu e Federico Laisceddu. Tredici le persone deferite in stato di libertà, residenti ad Arzana e paesi limitrofi.

V.B.Marongiu, S.Marongiu, N.Piras e F.L.Laisceddu: gli arrestati

V.B.Marongiu, S.Marongiu, N.Piras e F.L.Laisceddu: gli arrestati

Le armi: l’indagine ha fatto emergere un considerevole traffico illecito di armi clandestine, risultate essere il frutto di furti. Le perquisizioni, estese alle abitazioni e alle pertinenze in uso agli arrestati, hanno permesso il rinvenimento di un ingente quantitativo di armamenti, tutti con contrassegni obliterati e abrasi. Le migliaia di intercettazioni effettuate dai carabinieri e dagli uomini del commissariato di polizia di Lanusei, in collaborazione con NIPAF- Ispettorato forestale, hanno evidenziato come il gruppo fosse ben inserito in un esteso traffico illecito, che partendo da Arzana, coinvolge anche diversi paesi dell’Ogliastra.

Gli accertamenti eseguiti hanno consentito di recuperare armi rubate in un grosso furto avvenuto a Lanusei nel dicembre del 2014, ai danni della famiglia Contini. Buona parte delle armi sequestrate ai Marongiu corrispondono, infatti, a quelle asportate durante il colpo, messo a segno presumibilmente dalla stessa banda. Gli inquirenti hanno recuperato anche un fucile con incise le iniziali del padre dei fratelli Contini, Luigi (anagramma “L” e “C”).

Il 25 luglio 2017, inoltre, un vasto incendio scoppiato in agro di Arzana ha portato al rinvenimento di numerose armi che il gruppo avrebbe interrato in attesa di farne uso. Alcuni fucili, secondo quanto riscontrato dal personale del N.I.P.A.F. -Corpo Forestale di V.A. di Lanusei e dagli uomini del Commissariato di Lanusei, impegnati nelle operazioni di soccorso e spegnimento delle fiamme, sarebbero stati recuperati durante l’incendio da Federico Laisceddu, che avrebbe approfittato di un servizio di volontariato quale operatore della protezione civile.

Innumerevoli sono le armi risultate a disposizione della banda e nascoste nel territorio di Arzana, tra cui anche un fucile Kalashnikov.

Una parte delle armi sequestrate a Arzana

Una parte delle armi sequestrate a Arzana

L’esplosivo: l’organizzazione criminale era pronta a compiere atti ritorsivi contro vari rappresentanti delle forze di polizia e della magistratura inquirente, che a più riprese hanno preso parte alle attività d’indagine, e contro chiunque avesse ostacolato l’attività dell’associazione criminale, anche mediante l’uso di esplosivo militare.

L’organizzazione: secondo gli inquirenti, a capo dell’organizzazione criminale ci sarebbero stati Nicolò Piras e Beniamino Marongiu, quest’ultimo è risultato in possesso di una parte dell’esplosivo militare trafugato, il 18 aprile 1997, dal deposito di Camposella a Sassari. Episodio per cui era già stato condannato.

Le indagini: l’operazione “Diablo”, coordinata dal procuratore capo della Procura di Lanusei, Biagio Mazzeo, è partita nel settembre del 2016. L’indagine congiunta, insieme all’importante traffico illecito di armi, ha fatto emergere anche un florido commercio di stupefacenti e altri reati contro il patrimonio.

L’8 ottobre 2016, dopo una rocambolesco tentativo di fuga sui tetti delle abitazioni vicine da parte degli arrestati, il personale interforze, coadiuvato dai militari dello Squadrone eliportato cacciatori di Sardegna, ha proceduto al loro fermo in flagranza di reato. I quattro erano stati trovati all’interno di una vecchia abitazione abbandonata del comune di Arzana, intenti alla cura di piante di marijuana e infiorescenze in essiccazione (sette chili e mezzo di droga). Da qui sono scattate le perquisizioni, che hanno permesso il ritrovamento delle armi.

ALcune piante di marijuana poste a essiccare

Alcune piante di marijuana poste a essiccare

Gli inquirenti hanno fatto emergere una struttura organizzativa tendenzialmente permanente, con un vasto programma criminoso per una serie indeterminata di delitti. Dalle indagini risulta che gli arrestati hanno manifestato una continua capacità di creare potenziali occasioni criminose.

Alle prime ore di oggi, i reparti interforze, con il supporto dello Squadrone Eliportato “Cacciatori Sardegna” con le dipendenti Unità cinofile, di un Elicottero AW-109 Nexus dell’11° Nucleo Elicotteri di Elmas, di unità del Nucleo Cinofili CC di Cagliari, di due unità cinofile del Reparto cinofili della Polizia di Stato di Abbasanta, hanno eseguito le ordinanze di custodia cautelare in carcere a carico dei quattro arrestati, procedendo inoltre a numerose perquisizioni in tutto il territorio ogliastrino.

Sabrina Fara

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