Diserbante Anas tossico… ma a buon prezzo!

Sonia

Diserbante Anas tossico… ma a buon prezzo!

sabato 06 Aprile 2013 - 22:06
Morte a bordo strada (foto Matteo Brotzu - Cronache Nuoresi)

Morte a bordo strada
(foto Matteo Brotzu – Cronache Nuoresi)

Interpellanza regionale contro il diserbante ANAS

Il Consigliere della Giunta Regionale Daniele Cocco (Sel) ha presentato un’interpellanza agli Assessori dell’Ambiente, della Sanità e dei Lavori Pubblici, al fine di dettare regole ferree e precise che inibiscano l’Anas l’utilizzazione dei diserbanti chimici e impongano il ritorno alla falciatura manuale (o perlomeno, meccanica) lungo le strade della Sardegna.

Da anni l’Anas ha soppiantato la tecnica della falciatura con quella dei diserbanti chimici, il cui impatto sull’ambiente è ritenuto dannoso e velenoso sia per la fauna che per l’uomo. Questa metodologia di intervento sembrerebbe essere stata adottata per risparmiare sui costi di manodopera della falciatura, a discapito del bene primario, la salute dei cittadini e della popolazione animale.

Il diserbante utilizzato dall’Anas per la pulizia delle cunette sembrerebbe essere un erbicida disseccante a base di “glyphosate”, sostanza prima di numerosi prodotti usati anche in agricoltura, sul quale pesa più di un dubbio circa la biodegradabilità e la sua capacità di non lasciare residui tossici dopo la sua applicazione. Il prof. Gianni Tamino, docente di biologia presso l’Università degli studi di Padova e membro del Comitato Nazionale per la Biosicurezza e le Biotecnologie presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri, fa presente che il glifosato, nonostante duri pochi giorni, si trasforma in sostanza attiva che in parte viene assorbita dal terreno, dando origine a metaboliti dannosi. La ricerca del prof. Tamino è stata pubblicata sulla rivista “Cancer”, dove uno studio scientifico dimostra che l’uso del glifosato comporta l’aumento dei linfomi “non Hodgkin”, ossia quel tipo di tumore del sangue del quale abbiamo sentito parlare a proposito dei soldati entrati a contatto con l’uranio impoverito. L’agenzia governativa statunitense EPA (United States Environmental Protection Agency) allerta i cittadini che ingerire acqua contaminata da glifosato potrebbe causare problemi renali e difficoltà riproduttive.

L’uso di tale sostanza è stato più volte stigmatizzato dalle Autorità Sanitarie delle altre Regioni Italiane e, lo scorso anno, il Sindaco di Viterbo ha vietato l’uso del prodotto chimico nel proprio Comune. A subire le conseguenze di questo prodotto non sono solo le zolle verdi a bordo strada, ma anche tutta la fauna che, avvicinandosi, ne viene esposta. Dagli animali da pascolo alla piccola fauna selvatica, fino agli insetti impollinatori come le api. E di conseguenza: l’uomo.

Matteo Brotzu

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