NUORO – La mobilitazione per la causa palestinese torna a farsi sentire in città attraverso la diffusione di un documento politico e la comparsa di simboli di protesta. È il Collettivo Comunista Marxista Leninista di Nuoro a sottoscrivere e diffondere la nota redatta dal Collettivo per la Palestina del Nord-Centro Italia, denunciando quello che viene definito un clima di forte repressione.

In diverse zone della città sono comparsi striscioni con la scritta «La solidarietà non si arresta», accompagnati dall’esposizione della bandiera della Palestina. L’iniziativa si inserisce in un appello più ampio che chiede la libertà per i militanti fermati e il proseguimento della mobilitazione per l’autodeterminazione del popolo palestinese.

Al centro della denuncia vi è l’operato del Governo Meloni, accusato di aver coordinato l’arresto di leader storici delle associazioni palestinesi residenti in Italia. Secondo il collettivo nuorese, le accuse di collaborazionismo con organizzazioni terroristiche mosse verso chi manifesta sarebbero un pretesto per fermare il dissenso nel nostro paese.

Il documento mette in stretta correlazione l’azione giudiziaria con il dibattito istituzionale. Gli arresti sarebbero avvenuti alla vigilia della discussione in Parlamento, prevista per la seduta del 27 gennaio 2026, di un disegno di legge volto a equiparare l’antisionismo all’antisemitismo. Una coincidenza temporale che, secondo gli estensori del volantino, dimostrerebbe la natura politica dei provvedimenti. (F.NIEDDU)