Fine vita, Di Nolfo: «La Consulta smentisce il Governo, le Regioni possono legiferare»

Salvatore

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Fine vita, Di Nolfo: «La Consulta smentisce il Governo, le Regioni possono legiferare»

mercoledì 31 Dicembre 2025 - 10:35
Fine vita, Di Nolfo: «La Consulta smentisce il Governo, le Regioni possono legiferare»

«La decisione della Corte Costituzionale di respingere l’impugnazione del Governo contro la legge della Regione Toscana sul fine vita conferma un principio ormai inequivocabile: le Regioni possono intervenire per dare attuazione ai diritti già riconosciuti, specialmente quando il Parlamento continua a non assumersi le proprie responsabilità».

Così il consigliere regionale Valdo Di Nolfo, tra i principali promotori della legge “Liberi Subito” approvata in Sardegna lo scorso settembre, commenta la recente pronuncia della Consulta. La sentenza, pur suggerendo alcuni correttivi tecnici, ribadisce la piena legittimità dell’iniziativa regionale in materia di suicidio medicalmente assistito, purché coerente con i principi già fissati dalla giurisprudenza costituzionale.

Secondo Di Nolfo, la decisione rappresenta una risposta netta a chi ha tentato di bloccare il dibattito politico evocando presunte incostituzionalità. «Oggi la stessa Consulta riconosce come ammissibili leggi che molti volevano insabbiare», sottolinea il consigliere, evidenziando come la linea politica intrapresa trovi riscontro anche nelle recenti dichiarazioni dell’associazione Luca Coscioni.

Filomena Gallo e Marco Cappato hanno infatti annunciato che nel 2026 la proposta di legge “Liberi Subito” verrà ripresentata in tutta Italia, puntando a garantire il coinvolgimento diretto del Servizio sanitario pubblico senza alterare i paletti stabiliti dalla Corte.

«Continuare a rinviare significa ignorare un vuoto normativo che pesa sulla carne viva delle persone», conclude Di Nolfo. «Il fine vita non è una bandiera ideologica, ma una questione di dignità, libertà e uguaglianza. È il diritto di ogni individuo di poter scegliere sulla propria vita fino all’ultimo».

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