Sanità sarda: Addio alle liste d’attesa. Il Paradosso? Pioggia di fondi ma manager sfrattati

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Sanità sarda: Addio alle liste d’attesa. Il Paradosso? Pioggia di fondi ma manager sfrattati

di Sonia Meloni
lunedì 29 Dicembre 2025 - 11:08
Sanità sarda: Addio alle liste d’attesa. Il Paradosso? Pioggia di fondi ma manager sfrattati

Sportello CUP (foto S.Novellu)

Proprio mentre arrivano i fondi, la Corte Costituzionale ha emesso la sentenza n. 198, bocciando la legge regionale sul riordino della sanità. La Consulta ha dichiarato illegittimo lo “spoil system” (la rimozione forzata dei vecchi direttori), portando alla decadenza immediata di tutti i commissari straordinari dal 25 dicembre.

Il risultato è un paradosso burocratico: i soldi ci sono, ma mancano i “comandanti” titolari per gestirli. Per evitare il blocco totale, la Regione ha dovuto nominare d’urgenza i direttori sanitari come supplenti temporanei. Sintesi della storia che la sanità sarda sta vivendo in chiusura del 2025. Una settimana di profondi scossoni, tra lo stanziamento di ingenti fondi per ridurre i tempi di attesa e una clamorosa bocciatura istituzionale che ha azzerato i vertici amministrativi degli ospedali proprio nel cuore delle festività.

IL TESORETTO ARRIVA NEL MOMENTO DEL TERREMOTO –  La Giunta Todde ha appena dato il via libera a un maxi-piano da 7,4 milioni di euro per l’abbattimento delle liste d’attesa nel 2025, ma deve fare i conti con uno schiaffo giudiziario che ha lasciato gli ospedali senza guida.

DOVE ANDRANNO I FONDI?  I 7,4 milioni di euro stanziati non sono solo cifre, ma rappresentano ore di lavoro extra che i medici dedicheranno a smaltire le code negli ospedali. La distribuzione riflette le ferite più aperte della nostra sanità:

Il polo cagliaritano (Brotzu e ASL): Con una dote di circa 2,3 milioni di euro, il capoluogo riceve la fetta più consistente. L’obiettivo è duplice: da un lato sostenere l’ARNAS Brotzu nelle grandi chirurgie e nelle emergenze ad alta complessità, dall’altro potenziare la medicina specialistica della ASL per evitare che i cittadini debbano attendere mesi per una visita di controllo.
L’area di Sassari (ASL e AOU): Qui arriveranno circa 1,8 milioni di euro. La priorità assoluta è il decongestionamento delle sale operatorie e lo smaltimento degli interventi chirurgici arretrati, cercando di dare respiro sia all’Azienda Ospedaliero-Universitaria che alle strutture territoriali del nord Sardegna.
Il caso Nuoro: Per la ASL nuorese sono stati stimati circa 850.000 euro. In questo caso, le risorse hanno una missione molto specifica: tentare di arginare la fuga di medici e potenziare i servizi più fragili, come la pediatria e la medicina territoriale, che negli ultimi mesi hanno sofferto carenze pesantissime.
L’emergenza in movimento (AREUS): Infine, 400.000 euro saranno destinati all’AREUS per potenziare il sistema dell’emergenza-urgenza regionale, garantendo turni più coperti e una risposta più rapida per il primo soccorso su tutta l’isola.

IL NODO GESTIONALE – Questi fondi sono già pronti per essere utilizzati, ma la loro efficacia dipende ora dalla capacità delle ASL di riorganizzarsi velocemente. Nonostante il caos causato dalla sentenza della Consulta, che ha azzerato i vertici aziendali, i direttori supplenti hanno il compito di attivare subito questi piani per far sì che i cittadini percepiscano un miglioramento dei tempi d’attesa già dai primi mesi del 2025.

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