Nuoro. Natale senza stipendio e 13ima per il personale delle pulizie di Poste Italiane

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Nuoro. Natale senza stipendio e 13ima per il personale delle pulizie di Poste Italiane

di Salvatore Novellu
domenica 28 Dicembre 2025 - 05:00
Nuoro. Natale senza stipendio e 13ima per il personale delle pulizie di Poste Italiane

Un ufficio di Poste Italiane

NUORO – Non c’è stata tregua, né dignità, per le 45 lavoratrici del settore multiservizi impiegate nell’appalto pulizie di Poste Italiane per le province di Nuoro e Sassari. Mentre il resto dell’isola celebrava le festività, per le dipendenti nei capoluoghi Barbaricino e Turritano il Natale è trascorso nel segno dell’angoscia e della precarietà.
Dal nostro precedente articolo, nel quale erano riportati tutti i dettagli della vertenza sindacale in essere (APPROFONDISCI), gli stipendi (in molti casi no superiori a 100/200 euro) hanno continuato ad arrivare in ritardo, ma sono comunque arrivati. A dicembre, invece, ne stipendio né tredicesima mensilità.
UN NATALE AMARO – Le parole delle lavoratrici, che si sono fatte portavoce di un malessere diffuso in tutto il centro-nord della Sardegna, descrivono una realtà cruda: «Ci hanno lasciato senza stipendio e tredicesima proprio in questi giorni così particolari. Ho visto colleghe in lacrime perché non sapevano come fare la spesa per il pranzo di Natale o come comprare un piccolo regalo ai propri figli o nipoti. È stata una crudeltà lasciarci in questo stato».
LA VERTENZA – La vertenza mette a nudo le criticità di un appalto che appare fuori controllo sin dal suo inizio, nel novembre 2023. Ai ritardi cronici nei pagamenti – che da contratto dovrebbero avvenire entro il 20 del mese – si sommano condizioni operative proibitive, come mancanza di materiali (le lavoratrici segnalano una scarsità cronica di detergenti e strumenti di pulizia, consegnati con ritardi tali da compromettere l’igiene degli uffici postali) e mobilità non rimborsata (i contratti part-time obbligano il personale a continui spostamenti tra i comuni della provincia, senza che venga riconosciuto un adeguato rimborso chilometrico). «Con il recente cambio di gestione, poi, – aggiungono le lavoratrici – anche se per contratto dovevano essere garantite le medesime condizioni, a molte di noi è stato ridotto l’orario, in qualche caso anche del 50%».
IL SILENZIO DI DATORI DI LAVORO E PREFETTO – Ciò che sconcerta le lavoratrici è il “silenzio da ogni fronte” che persiste nonostante la gravità della situazione; nonostante le ripetute comunicazioni inviate tramite i sindacati FISASCAT CIGIL di Nuoro e di Sassari, l’azienda con sede in provincia di Cosenza «ha interrotto ogni contatto, sottolineano le protagoniste della vicenda, smettendo persino di rispondere alle lettere ufficiali; stessa cosa da parte della committente, Poste Italiane e dei Prefetti competenti cui da tempo si sono riferite per avere giustizia». Oltre al danno economico, dunque, anche il silenzio e l’indifferenza.

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