Nuoro . Centoquaranta anni fa nasceva l'”Aranciata Nuorese” (S’Aranzada nugoresa), il raffinato dolce creato nel 1885 dal pasticcere nuorese Battista Guiso, che conquistò l’Europa. Elogiato da Grazia Deledda, Max Leopold Wagner, il dolce creato con scorza d’arancio e profumato miele d’asfodelo conquistò i palati più raffinati delle case reali. E la regina Margherita di Savoia, in segno di gratitudine autorizzò il pasticcere nuorese a fregiarsi del prestigioso titolo di “Fornitore della Real casa Savoia”
NUORO – Centoquaranta anni fa, grazie a Battista Guiso, un giovane e intraprendente pasticcere ventitreenne di origini ogliastrine, ebbe inizio la straordinaria avventura de S’Aranzada nuogoresa, il dolce che col tempo avrebbe conquistato i palati dei buongustai più raffinati e degli intenditori di gastronomia più esigenti.

S’Aranzada nugoresa (foto S.Novellu)
Tutto ebbe inizio nel laboratorio di offelleria del pasticcere, adiacente alla centralissima via Majore dove, con una buona dose di capacità imprenditoriale, spirito pionieristico e creatività, Guiso volle far conoscere fuori dall’Isola il tipico dolce nuorese. Perfezionandone la ricetta, creò l’Aranciata nuorese, un raffinato composto di “trucioli d’or”, fatto con un sapiente dosaggio di sottili fili di scorza d’arancia cucinata a lungo nel miele d’asfodelo e impreziositi da una pioggia di bastoncini di mandorle selezionate. Dopo aver conquistato i palati locali, il dolce iniziò a viaggiare verso i mercati d’oltralpe. I nuoresi ne furono subito rapiti, tanto che l’estroso artista bohémien di memoria sattiana, Francesco Congiu Pes (alias Conzu Mandrone), notoriamente amante dei piaceri della tavola, affidò all’estro poetico il suo compiacimento: “Oh quale d’aroma gentile tesor contengono quei tenui trucioli d’or! Son trucioli d’oro sottili, lucenti, che grato sapor d’ambrosia hanno in sé. Fu l’opra amorosa di cure sapienti, che tanto al palato soavi li fè. Se ad uno giammai così peregrina dolcezza una volta concesso è il gustar, ei gemma di dolci, de’ dolci regina dovrà l’aranciata per certo affermar. Che aroma soave, che grato sapor in quei tenuissimi trucioli d’or!».

Battista Guiso
Nel 1886, Battista Guiso fondò “L’antica fabbrica del dolce“, brevettò la propria creazione come “Aranciata nuorese” e diede inizio alla produzione con l’aiuto della moglie, Maria Secchi. All’impresa, a conduzione familiare, si aggiunse in seguito l’apporto del figlio Francesco e, soprattutto, della nuora Pasqualina Macis, che si dimostrò una vera e propria manager d’altri tempi, esperta in marketing e dotata di geniale intuizione. Furono proprio le strategie messe in campo dalla Macis a permettere all'”Aranciata nuorese” di affrontare il difficile mercato estero. Alla intraprendente Pasqualina si deve infatti la creazione di eleganti e originali confezioni regalo in cartoncino pressato con borchie di legno, oltre a un ingegnoso metodo da lei inventato che ne garantiva la lunga conservazione.

Battista Guiso, concessione della Regina Margherita nel 1902
Così, dal piccolo laboratorio accanto alla via Majore, il dolce fece il salto di qualità, ottenendo prestigiosi riconoscimenti in esposizioni nazionali e internazionali: Cagliari 1893, Marsiglia 1899, Parigi 1900, Cannes 1900, Bordeaux 1904, Sassari 1950 e Nuoro 1955. Il successo raggiunse persino la corte reale inglese e la casa Savoia in Italia. La regina madre, Margherita di Savoia, che gradiva particolarmente il dolce, ne divenne una fruitrice assidua, ordinandolo spesso per i ricevimenti di gala a corte. La Sovrana volle premiare Battista Guiso con il titolo di “Fornitore della Real casa Savoia“, con regio brevetto n. 354: “Sua Maestà la Regina Margherita di Savoia, volendo dare al signor Battista Guiso, negoziante di offelleria e generi coloniali in Nuoro, uno speciale e pubblico contrassegno della sua benevolenza, ha ordinato di concedere la facoltà di fregiare dello stemma della sua Real casa l’insegna del proprio negozio. Rilasciamo pertanto al signor Battista Guiso il presente brevetto affinché consti dell’accennata reale concessione. Dato a Roma il 24 marzo 1905″.

Onorificenze alla ditta Battista Guiso
In seguito, la produzione passò sotto la gestione di Pasqualina Macis fino al gennaio del 1971, quando vendette brevetto e attrezzature alla ditta Bonamici (poi Bonamici-Pala) che, fedele all’antica ricetta, continua ancora oggi a esportare questi “tenui trucioli d’or”, annoverando tra i destinatari anche il celebre ristorante Carluccio’s di Londra.

L’Elixir Grazia Deledda
Al successo dell'”Aranciata nuorese” si aggiunse nel 1907 quello dell'”Elixir Grazia Deledda“, altro prodotto di successo della premiata ditta Guiso. Il liquore fu dedicato all’illustre concittadina e amica che aveva contribuito a far conoscere i dolci nuoresi nei suoi scritti. Sull’etichetta e nei manifesti pubblicitari della belle époque compariva una pagina autografa estrapolata dal romanzo Il vecchio della montagna: “…Basilio sorbì avidamente in un sorso il suo calice…”. L’intervento della Deledda favorì il successo del tonico, che collezionò sei medaglie d’oro e quattro diplomi d’onore nelle esposizioni internazionali.

Elixir Grazia Deledda, la dedica
