Sanità, la sfida di Nuoro: «Meno viaggi della speranza e più prevenzione»

Salvatore

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Sanità, la sfida di Nuoro: «Meno viaggi della speranza e più prevenzione»

mercoledì 24 Dicembre 2025 - 05:00
Sanità, la sfida di Nuoro: «Meno viaggi della speranza e più prevenzione»

Nel riquadro il dr. Mauro Pisano

Il dottor Mauro Pisano, direttore dell’area medica ASL 3, traccia la rotta per il 2026: 17 nuovi cardiologi in arrivo, telemedicina e il rilancio del presidio di Sorgono


«Nuoro e il suo territorio non hanno bisogno di mistificazioni, ma di chiarezza e percorsi di cura certi». Mauro Pisano, direttore del dipartimento ospedaliero di area medica dell’ASL 3, interviene nel dibattito sulla sanità delle zone interne con un piano d’azione concreto. L’obiettivo è trasformare l’ospedale San Francesco e i presidi periferici in un modello di efficienza capace di dialogare con la Barbagia e il Mandrolisai.Il punto di svolta è fissato per gennaio 2026. Un concorso imminente porterà a Nuoro 17 cardiologi. «Non sono solo numeri, spiega Pisano – è il compimento di una promessa fatta quattro anni fa: rendere l’ospedale attrattivo e stabilizzare le competenze». Questi innesti permetteranno un cambio di passo immediato, a partire dalla prevenzione cardiovascolare. Il progetto prevede di sottoporre a controlli fino a 500 cittadini sani al mese attraverso esami mirati eseguiti nelle Case della salute, nelle farmacie o nelle Case di comunità, con l’ausilio di device da polso per il monitoraggio costante.GUERRA APERTA ALL’ICTUS – L’area medica punta a colmare i gap storici nel trattamento dell’ictus. Grazie alla forza della cardiologia interventistica, l’idea è di potenziare il trattamento endovascolare (trombectomia) direttamente in sede. «Vogliamo ridurre trasferimenti e tempi d’attesa, portando Nuoro a livelli paragonabili ai grandi centri di riferimento», sottolinea il direttore. Parallelamente, la lotta all’antibiotico-resistenza diventa una priorità. Il programma di antimicrobial stewardship, attivo da un anno, ha permesso di riorganizzare il reparto di malattie infettive, trasformandolo in un asset moderno supportato da sette nuovi infettivologi che collaborano con medicina e geriatria.SORGONO 2.0 – La sfida cruciale riguarda il territorio. Il progetto “Sorgono 2.0” mira a potenziare il presidio locale: con i nuovi medici, l’obiettivo è eseguire a sorgono le procedure di elettrostimolazione (come i pacemaker) che oggi costringono circa 40 pazienti l’anno a spostarsi verso il Capoluogo. La tecnologia farà da ponte: grazie alla piattaforma di teleconsulto Pohema, i medici dei distretti (comprese le nuove case della salute di via Desulo e via Oliena) potranno confrontarsi in tempo reale con l’hub di Nuoro. «Abbiamo stimato che la metà delle consulenze può essere risolta in sicurezza senza spostare il paziente per centinaia di chilometri», afferma Pisano.
I tempi per questa piccola rivoluzione sono definiti. Se il cronoprogramma verrà rispettato, già entro marzo 2026 il piano entrerà nel vivo. «Questi sono fatti», conclude Pisano, «Nuoro può e deve avere una sanità al passo coi tempi e non essere a rimorchio di nessuno».

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