NUORO – Serata conclusiva ieri per il premio letterario nazionale “Grazia Deledda”, arrivato alla 17esima edizione. Due le sezioni in concorso.
LA SAGGISTICA – Nella saggistica il premio è andato al filosofo Umberto Galimberti, con “Le disavventure della verità” (Feltrinelli 2025). Nella narrativa ha trionfato Sandro Veronesi, con l’opera “Settembre nero” (La Nave di Teseo 2024). Sono stati i primi premi consegnati durante una lunga serata, nella sala dell’Isre, organizzata dalla fondazione Deledda, da alcuni anni a capo del premio. Sodalizio di cui è presidente il giurista Gustav Zagrebesky. Ad aprile la cerimonia i canti del coro femminile “Eufonia”, di Gavoi, diretto da Mauro Lisei. Dopo Galimberti e Veronesi, spazio a riconoscimenti speciali. Il giornalista e romanziere di Cagliari, Francesco Abate, si è aggiudicato il premio “Camilleri” con l’opera “Gli indegni”. Alla docente universitaria Eugenia Tognotti è andato il premio “Marino Moretti”, poeta, che del premio Deledda è stato presidente nel 1952, quando la rassegna ha avuto inizio. Tognotti ha raccontato la storia di Adelasia Cocco, nuorese, in assoluto il primo medico donna in Italia, nel secolo scorso. Si è aggiudicato il premio speciale “Dessì”, il magistrato Gianni Caria, che in un atto teatrale ha raccontato la storia del giudice Rosario Livatino, suo collega nella procura di Agrigento, ucciso dalla mafia, a 38 anni. Sul palco anche il romanziere Antonio Capitta, a cui è stato assegnato il premio “Maria Giaccobbe”, per l’opera “Pastora”. La giuria del premio ha inoltre attribuito un riconoscimento (premio alla carriera) a Giovanni Pirodda.
FRANCESCO DEL PIANO TRA I PIU’ APPLAUDITI – Tra i più applauditi Francesco Del Piano, l’ingegnere nuorese, autore di “Tutto il mare che ho nel cuore”. Opera dove c’è la sua storia di sopravvissuto a un incidente stradale, dal quale ha tratto la forza per un’esistenza che oggi definisce “straordinaria”, nonostante la sofferenza fisica ancora presente. L’ultima edizione del premio ha fatto anche un excursus sul rapporto tra Deledda e la letteratura russa. Questo grazie alla ricerca di Alessandra Cattani, anch’ella sul palco dell’Isre, premiata per la costanza nell’approfondire un legame che ebbe rilievo nella formazione letteraria della romanziera di Nuoro. Di cui nel 2026 cadrà il centesimo anniversario dall’attribuzione del premio Nobel per la letteratura, che vede ancora Deledda come unica donna in Italia a potersi fregiare del riconoscimento. Per l’ultima edizione del premio (presentato dal direttore Antonio Rojch) hanno affiancato la fondazione l’Isre, il Comune di Nuoro, la Fondazione di Sardegna, il Banco di Sardegna. Mentre il quotidiano di Sassari La Nuova Sardegna è stato media partner della manifestazione.
