NUORO – La ZPS è ancora una risorsa o è superata? Si è tenuto ieri, nel salone della chiesa di San Giuseppe, un confronto pubblico di grande interesse sul futuro della Zona di Protezione Speciale (ZPS) del Monte Ortobene. L’incontro ha riunito rappresentanti istituzionali e la cittadinanza per discutere le sfide e le opportunità legate alla conservazione e valorizzazione del polmone verde cittadino.
ZPS: NON SOLO REGOLE MA OPPORTUNITÀ – Ad aprire la conferenza è stato Gianluca Cacciotto del CEAS (Centro Educazione Ambientale e Sostenibilità), che ha illustrato gli scopi dell’iniziativa. «La ZPS impone delle regole – ha spiegato Cacciotto – ma rappresenta soprattutto una grande opportunità. Per coglierla appieno, è necessario un confronto aperto tra tutti gli attori e portatori di interesse».
Il sindaco, Emiliano Fenu, ha definito il Monte Ortobene come un vero e proprio parco, annunciando l’esistenza di un progetto di valorizzazione in corso. «Occorrono ulteriori risorse per superare criticità concrete, come la realizzazione di una rete fognaria».
Sulla stessa linea l’Assessore all’Ambiente, Marco Canu, che ha ribadito la necessità di attuare la ZPS come strumento fondamentale di tutela del sito, dove «l’uomo deve avere la capacità di adattarsi all’ambiente». È stato evidenziato che l’istituzione della ZPS prevede la creazione di un Comitato di Gestione con un organo consultivo composto da abitanti, associazioni e enti, fondamentale per il recupero e la ricostruzione degli elementi esistenti.

L’incontro sul monte Ortobene
EQUILIBRIO TRA INTERESSI E SFIDA DELL’ECOTURISMO – La vera sfida, secondo gli amministratori, risiede nel trovare l’equilibrio tra i vari interessi in gioco per creare un turismo ecosostenibile. L’obiettivo è sviluppare un “percorso museale” tra l’Ortobene e Lollove, partendo dall’esistente con un approccio scientifico e ponderato, che favorisca una “economia conservatrice“.
L’aspetto naturalistico è stato approfondito da Salvatore Mele, direttore dell’Ente Forestas, il quale ha sottolineato l’urgenza di adeguare alcuni aspetti della ZPS in considerazione dei cambiamenti climatici. «Speci come l’abete rosso tendono a scomparire» ha avvertito Mele, insistendo sulla necessità di selezionare le specie vegetali, ottimizzare l’uso della risorsa idrica e valorizzare il sottobosco con vegetazione autoctona, cruciale per la rigenerazione del bosco in caso di incendi.
Riguardo ai limiti previsti dalla ZPS, è stato specificato che l’organizzazione di eventi (sportivi o musicali) dovrà essere concordata con il Comitato di Gestione.

L’incontro sul monte Ortobene
VIGILANZA E TUTELA – Il comandante provinciale del Corpo Forestale di Vigilanza Ambientale, Gonaria Dettori, ha illustrato il ruolo istituzionale del Corpo, focalizzato su tutela tecnica, controllo e vigilanza come polizia ambientale. Per l’Ortobene, Dettori ha evidenziato l’importanza della consapevolezza che il Monte, con circa 90.000 presenze annue, è una risorsa preziosa, tutelata dal Corpo contro incendi, bracconaggio e abbandono di rifiuti.
Antonio Canu, presidente nazionale delle OASI WWF, ha concluso la serie di interventi istituzionali, concentrandosi sul ruolo delle risorse economiche nelle ZPS, nei SIC e nei Parchi. Canu ha citato l’esperienza virtuosa dell’Oasi WWF di Monte Arcosu, la cui realizzazione fu possibile grazie al “tenace e costante impegno” del nuorese Antonello Monni.
CRITICHE E PROPOSTE – Il dibattito ha visto emergere anche voci critiche. Maura Chessa, consigliera comunale di Opposizione, ha sollevato l’inefficienza dell’Amministrazione Comunale nell’attuazione degli organismi previsti dalla ZPS. Ancora più perentorio l’intervento di Tonino Frogheri, ex amministratore, il quale ha sostenuto che la ZPS dell’Ortobene «non si è mai stata realizzata eppure è già superata». Frogheri ha proposto di finanziare investimenti sul Monte attingendo dai risparmi della TARI e ha messo in discussione l’esclusività del ruolo del Corpo Forestale, suggerendo l’impiego di volontari. A tal proposito, un altro intervento ha precisato come esistano compiti specifici del Corpo Forestale che non possono essere demandati a semplici cittadini.
Infine, il naturalista e storico nuorese Domenico Ruiu ha lodato l’iniziativa, evidenziando come la sfida per il Comune di Nuoro sia quella di raccogliere le proposte dei cittadini e avviare una discussione concreta per la tutela di un bene prezioso, la cui difesa è compito di tutti i nuoresi. L’incontro è stato il primo passo promosso dalla nuova Amministrazione sul futuro del polmone verde cittadino e sull’attuazione di una ZPS aggiornata rispetto alle nuove normative di protezione ambientale, con l’ambizioso obiettivo di rendere il Monte Ortobene la porta d’ingresso del futuro Parco del Gennargentu.
