Il Sardinia Cocktail Festival racconta la nuova identità di un territorio che trasforma il bere in cultura, economia e ritorno di talenti
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NUORO – C’è una rivoluzione silenziosa in atto nel cuore della Sardegna, e sta accadendo tra i banconi dei bar e le cucine della Barbagia. Quello che per anni è stato etichettato semplicemente come “tradizione” oggi si sta evolvendo in un linguaggio contemporaneo capace di attrarre professionisti e generare nuova economia. La cucina e il bere, in questa terra, hanno smesso di essere solo gusto per diventare veri e propri strumenti culturali.

Convegno su mixology e identitariera’ (foto S.Novellu)
Il Sardinia Cocktail Festival Barbagia, un evento chiave del progetto Sa Mesa Nostra di Confcommercio, in collaborazione con l’assessorato regionale del Turismo e il MAN – Museo d’Arte della Provincia di Nuoro, si inserisce proprio in questo snodo storico. Non è una celebrazione passeggera, ma il racconto di un processo profondo: il territorio che si fa laboratorio di futuro.

Preparazione di un cocktail (foto S.Novellu)
DALLE ERBE SPONTANEE AL PATRIMONIO UNESCO – Il recente riconoscimento della cucina italiana come patrimonio culturale immateriale dell’UNESCO non è una mera questione di ricette, ma riguarda un modo di concepire il cibo e il bere come elementi di relazione, racconto e comunità. In questo contesto, anche la mixology – l’arte di miscelare i drink – trova un suo spazio, a patto che abbandoni la superficialità della moda e si trasformi in interpretazione consapevole del territorio.
In Barbagia, la cultura del bere non nasce nelle grandi metropoli ma affonda le radici in una sapienza antica: l’uso di erbe spontanee, la produzione di distillati artigianali e l’impiego di essenze identitarie. Oggi, questa conoscenza trova una nuova, sofisticata grammatica. Il bicchiere diventa così il punto di sintesi perfetto tra passato e presente, tra ritualità e la spinta all’innovazione.

Sardinia Cocktail Festival (foto S.Novellu)
IL RITORNO DEI CERVELLI – Uno degli aspetti più significativi di questa trasformazione è il fenomeno del ritorno dei professionisti: negli ultimi anni, la Barbagia ha formato barman e barwoman che si sono affermati nei circuiti internazionali, lavorando nei grandi locali europei e mondiali, e che poi hanno scelto di rientrare. Questo non è un ritorno nostalgico, ma un atto progettuale e strategico. Chi torna porta con sé tecniche affinate, visioni globali e un rigore professionale indispensabile. Ma soprattutto, porta la scelta di mettere queste competenze acquisite a livello internazionale al servizio della propria terra. È qui che la mixology non è più imitazione di tendenze esterne, ma creazione autentica e identitaria.

Sardinia Cocktail Festival (foto S.Novellu)
Il festival intende dare voce a queste storie, lasciando che siano i profumi, i gesti e le combinazioni audaci dei cocktail a parlare. Dietro ogni miscela c’è una biografia, un percorso formativo, e la decisione cruciale di restare o di tornare per contribuire a costruire una vera filiera d’impresa a partire dalle essenze della Barbagia.
