NUORO – Una cifra impressionante, 2,5 milioni di euro, evaporata nel nulla a causa di quella che viene definita come “incapacità amministrativa” del Comune di Nuoro. La città ha perso l’opportunità di accedere ai fondi strategici del bando Natura 2000 – ZPS Monte Ortobene, un finanziamento cruciale per la riqualificazione ambientale, la lotta alle specie invasive e l’innovazione scientifica del suo polmone verde. A denunciare il fatto con toni durissimi è la consigliera Comunale Maura Chessa (Gruppo Misto), che parla di “responsabilità politica e tecnica gravissime”.

Maura Chessa e Marco Canu (foto S.Novellu)
IL FALLIMENTO DEL PROGETTO – La risposta ufficiale fornita dall’assessore all’Ambiente Marco Canu e dal Settore competente ha confermato il peggio: il Comune non ha partecipato al bando semplicemente perché non è stato in grado di produrre un progetto. “Non perché fosse impossibile, ma perché mancavano mappature, analisi, procedure, stime dei costi e una strategia minima di intervento,” tuona la Consigliera Chessa. Il documento interno, infatti, ammette l’assenza di mappature aggiornate, procedure operative, stime di costi e tempi, dimostrando che l’Amministrazione non si è organizzata né ha studiato la materia per tempo.
IGNORATO IL MANDATO DEL CONSIGLIO – La vicenda assume i contorni di un vero e proprio scontro politico, poiché l’azione del Comune è andata contro la volontà espressa all’unanimità dal Consiglio. La mozione “Acqua Viva – Monte Ortobene” imponeva tre obblighi chiari: partecipare al bando Natura 2000, attivare un tavolo tecnico con Abbanoa e predisporre un progetto organico di tutela. “Il Comune non ha rispettato nemmeno uno di questi obblighi,” afferma Chessa. “Se l’intervento sull’ailanto non era praticabile, si potevano proporre molte alternative ammissibili dal bando. Nulla è stato sviluppato.”
MISTERO DI ABBANOA E PROGETTO OBSOLETO – A peggiorare il quadro c’è la totale assenza di trasparenza sul fronte della collaborazione con Abbanoa. Secondo la Consigliera, non esiste traccia di un tavolo tecnico: “Non viene indicato quando sarebbe stato istituito, non esiste una data, un verbale, un atto, una convocazione ufficiale.” Risulta, inoltre, che non sia in atto alcuna progettazione del collettore fognario per il Monte Ortobene. Infine, il richiamo al progetto “Rimonte” viene liquidato come “tecnicamente superato” e non coerente con gli attuali finanziamenti, senza contare che il Comune non avrebbe nemmeno la quota di cofinanziamento necessaria per ripresentarlo.
L’APPELLO ALL’ASSESSORE – “Perdere 2,5 milioni di euro perché non si è stati in grado di elaborare un progetto non è un dettaglio: è una sconfitta politica e amministrativa grave,” conclude Maura Chessa, che chiede all’Assessore di fare una “profonda riflessione sul proprio ruolo”. “Nuoro continua a perdere risorse e opportunità per pura incapacità di gestione. Il prezzo lo pagano i cittadini: meno tutela ambientale, meno servizi, meno sviluppo. Questa città non può più permettersi una gestione che brucia il futuro del territorio.”
