Su Toccu Pasau. Al TEN: Il Giorno del Giudizio svela la sua parte più crepuscolare

Salvatore

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Su Toccu Pasau. Al TEN: Il Giorno del Giudizio svela la sua parte più crepuscolare

sabato 06 Dicembre 2025 - 17:20
Su Toccu Pasau. Al TEN: Il Giorno del Giudizio svela la sua parte più crepuscolare

Un ritratto del giurista-scrittore Salvatore Satta

Nell’ambito dell’Autunno Sattiano – Satta 50, arriva al TEN Teatro Eliseo Nuoro uno dei momenti più attesi e significativi delle celebrazioni dei Cinquant’anni dalla Morte del grande giurista e scrittore: il debutto de Il Giorno del Giudizio – Su Toccu Pasau, la seconda parte del grande progetto teatrale tratto dal romanzo di Salvatore Satta, scritto e diretto da Marco Spiga, in scena sabato 13, domenica 14 e lunedì 15, alle 20.30. Non si tratta della ripresa della produzione precedente, bensì di un nuovo spettacolo, di una nuova tappa drammaturgica, autonoma e profondamente differente dalla prima parte, che ha ottenuto uno straordinario successo: 20 repliche e oltre ottomila spettatori, un risultato che ha confermato come la città continui a riconoscersi nel proprio romanzo fondativo e nella sua trasposizione teatrale, coinvolgendo le comunità dell’intera Isola.

LA RAPPRESENTAZIONE – Su Toccu Pasau conduce lo spettatore dentro la zona più profonda e crepuscolare del romanzo di Satta, là dove la città smette di essere un luogo geografico e diventa un organismo morale, un corpo che respira, ricorda, giudica e si dissolve. Marco Spiga porta in scena non la trama, ma la temperatura emotiva della fine di un mondo: una Nuoro osservata dall’alto, dai campanili della cattedrale, con lo sguardo di chi sa – come Satta – che tutto ciò che è accaduto sta scivolando via, mentre rimane solo il suono antico delle campane di Santa Maria. Ed è proprio con il loro rintocco che si apre la scena, come se fosse una soglia attraverso cui il pubblico entra non in una rappresentazione, ma in un destino collettivo. Le figure del romanzo riemergono, una dopo l’altra, come apparizioni nette e struggenti: Boelle e Fileddu non sono semplicemente personaggi che muoiono, ma riti di passaggio, momenti in cui l’intera comunità prende coscienza di sé attraverso la perdita. Attorno a loro si muove una Nuoro che avverte il precipitare della propria epoca, con il sentimento grave e malinconico che Satta descrive con la precisione di un giurista e la vulnerabilità di un poeta. Le donne, da Gonaria alla serva dei Corrales, emergono come il vero archivio emotivo della città: sono la memoria silenziosa e resistente, il filo che lega le generazioni.

Il mondo della curia nuorese, con Prete Pirri, Prete Porcu e Ciriaco, introduce un’altra dimensione, grottesca e profondamente umana. Figure sospese tra il comico e il tragico, tra la vocazione e la caduta, tra l’altare e il dubbio. In loro si riflette l’idea di giudizio che attraversa tutta l’opera di Satta: un giudizio che non condanna, ma che rivela, che non pesa le colpe, ma che misura la fragilità. Spiga restituisce in una messinscena costruita per immagini, respiri e dettagli, nella quale non esiste un vero protagonista: protagonista è la città intera, composta non di settemila anime, ma – per citare satta – una, più una, più una, fatte di contraddizioni, fantasmi e ferite ancora aperte.

LA LINGUA SARDA – Come per la prima parte, uno degli elementi più potenti del nuovo spettacolo è la lingua sarda, non come semplice traduzione, ma come riemersione di un suono originario. Grazie al lavoro di Marco Siotto, Armando Lodi, Gianni Cossu e del gruppo di traduzione comunitaria TENacademy (con studenti del Liceo Classico Asproni, il Liceo Scientifico Fermi e l’ITC Chironi Satta guidati da esperti di Limba), lo spettacolo acquisisce una voce profonda, arcaica, vicinissima allo spirito del romanzo e alla materia che lo compone. E’ come se la lingua riportasse i personaggi alla loro verità materiale, rendendo l’esperienza teatrale un ascolto quasi rituale.

IL CAST – L’opera è animata da un grande cast intergenerazionale che ha messo insieme professionisti e non professionisti attraverso un lungo processo di drammaturgia di comunità nel territorio. Saranno in scena Valentina Loche, Graziella Spanu, Giuseppe Garippa, Marco Mazza, Armando Lodi, Gianni Cossu, Alessandro Congeddu, Flavio Cabizzosu, Marco Moledda, Marco Siotto, Zenia Mingioni, Anna Grazia Farina, Francesca Gungui, Antonella Lunesu, Giacomina Pintori, Stefania Mula, Mattea Cherubini, Gabriele Pudda, Gianfranco Lau, Saimon Issa, Salvatore Farina, Enerio Tegas e Marco Mario Muledda. La direzione tecnica e audio è affidata a Giacomo “Jacheddu” Sanna, il disegno luci a Gianluca Usala, il macchinismo a Enrico Serra. I costumi sono di Saimon Issa, con la collaborazione di Desacré e Bestes de Rùsticu.

Prodotto con il sostegno e il contributo della Regione Autonoma della Sardegna Assessorato della pubblica istruzione, beni culturali, informazione, spettacolo e sport e del Comune di Nuoro, con il contributo di Fondazione di Sardegna, con il patrocinio e il supporto dell’ISRE Istituto Superiore Regionale Etnografico e con la consulenza e la collaborazione di Ilisso Edizioni, Il giorno del Giudizio Su Toccu Pasau rappresenta uno dei vertici delle celebrazioni sattiane del 2025.

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