Siniscola. Dalla guerra alla cattedra, dal carcere a Pietralata: la vita di Albino Bernardini in una conferenza

Salvatore

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Siniscola. Dalla guerra alla cattedra, dal carcere a Pietralata: la vita di Albino Bernardini in una conferenza

sabato 06 Dicembre 2025 - 12:15
Siniscola. Dalla guerra alla cattedra, dal carcere a Pietralata: la vita di Albino Bernardini in una conferenza

La giornata dedicata ad Albino Bernardini

 

L’Università della Terza Età di Siniscola, nella sala della Fondazione Farris, ha reso omaggio il 28 novembre 2025 al suo illustre concittadino, Albino Bernardini, con una conferenza affollata e sentita. Bernardini, un maestro memorabile e scrittore pioniere della letteratura per l’infanzia, è nato a Siniscola nel 1917 e si è spento nella sua casa di Bagni di Tivoli nel 2015, pur non avendo mai rinunciato alle sue vacanze estive nella casa de La Caletta.

L’iniziativa del 2025 ha riportato in auge il Premio Letterario dedicato a Bernardini, la cui sesta biennale, organizzata dal Comune di Siniscola nel 2012, aveva riscosso grande successo nazionale e internazionale, coinvolgendo 100 case editrici e 400 copie inedite da valutare. Il premio, che ha visto la partecipazione di molte realtà scolastiche primarie della Sardegna, è stato portato a termine con successo anche grazie all’impegno di Albino. Oggi, il secondo istituto comprensivo di Siniscola porta il suo nome.

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Rocco Celentano, delegato dalla Presidente Marina Vernici, ha introdotto i lavori. Il relatore, il prof. Bachisio Porru, esperto di letteratura per l’infanzia, ha da subito sottolineato come il nome di Bernardini sia indissolubilmente legato alle sue due opere principali: Un anno a Pietralata e Le bacchette di Lula.

La vita di Bernardini fu un percorso complesso: soffrì le conseguenze dei due dopoguerra, completò le elementari a Siniscola, i professionali a Chiavari e ottenne il diploma a Nuoro nel 1940. Dopo il rimpatrio e un periodo di impegno politico come “rivoluzionario di professione”, tra occupazione delle terre e carcere, abbandonò la politica attiva a cinquant’anni, un’età che per lui fu un nuovo inizio. Divenne maestro a tempo pieno a Roma nei primi anni Sessanta e scrittore di successo con Un anno a Pietralata, dal quale il regista Vittorio De Seta trasse un fortunato sceneggiato televisivo distribuito dalla Rai in tutto il mondo. Seguirono altre opere come La supplente e Diventare maestri. La sua intensa attività letteraria e di educatore lo ha accompagnato oltre i novant’anni, sino alla laurea honoris causa conferitagli dall’Università di Cagliari.

Un filo rosso unisce tutta la sua produzione, da quella “nazionale” a quella sarda, dove il teatro rimane il “villaggio della sua infanzia: ‘Sinilandia’”. L’esperienza della guerra gli aveva insegnato l’uguaglianza tra gli uomini e l’importanza della pace, della comprensione e della tolleranza come strumenti per una società più giusta.

Bernardini è stato un pioniere nel campo della letteratura per l’infanzia, basata su una lunga carriera di educatore intrapresa dagli anni Sessanta, con l’obiettivo di democratizzare l’insegnamento e i fondamenti della pedagogia italiana. Insieme a figure come Leonardo Sciascia, don Lorenzo Milani, Mario Lodi, Bruno Ciari e Maria Giacobbe, ha mosso i primi passi nel denunciare un sistema pedagogico e sociale autoritario e classista.

Questi autori coraggiosi hanno dimostrato che la letteratura per l’infanzia, rendendo l’evidenza dell’affermazione di Pasolini sul ruolo dell’ambiente sociale nell’educazione del ragazzo, non è letteratura minore, come dimostrato dalla popolarità di Pinocchio o di Rodari. Bernardini in particolare ha saputo descrivere il mondo in bianco e nero della seconda metà del Novecento, popolato da ragazzi che vivevano gran parte del loro tempo a marinare la scuola, disperdendosi nelle campagne.

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