Ieri la presentazione del progetto per una mostra fotografica e un polo culturale per rilanciare la figura del poeta
NUORO – La figura poliedrica di Sebastiano Satta, poeta, avvocato e pioniere della fotografia in Sardegna, è al centro di un ambizioso progetto culturale che mira a trasformare la sua casa natale in un vero e proprio “centro di studi letterari e di produzione artistica“: il progetto “Memoria Viva“. L’iniziativa, proposta dalla sezione nuorese dell’Associazione Mazziniana Italiana e dai soggetti attuatori (Comune, Consorzio per la Pubblica Lettura “S. Satta” – oggi Fondazione – e Museo MAN), è stata presentata ufficialmente ieri in occasione dell’anniversario della morte (avvenuta il 29 novembre 1914), nell’aula consiliare del Comune di Nuoro, alla presenza dell’assessore alla cultura Natascia Demurtas, dei curatori del progetto Annico Pau e Carlo Maccioni, e del presidente della “Fondazione per la pubblica lettura Sebastiano Satta” Alessandra Corrias.

Un momento della conferenza stampa
LA CASA NATALE – Si sente spesso definire Nuoro come l'”Atene della Sardegna“, ma – come ha sottolineato Pau – questa evocazione risulta del tutto fittizia in quanto «Atene ha sempre valorizzato i propri artisti, al contrario di Nuoro, che li ha sempre trascurati». E la riprova è proprio il fatto che a oggi la città non si è ancora dotata di un museo dedicato alla fama e alla memoria del Poeta-Vate della Sardegna, di cui esiste ancora la casa natale, nell’omonima piazza disegnata e realizzata tra il 1965 e il 1967 dall’artista oranese Costantino Nivola.

L’ass. alla Cultura Natascia Demurtas
Già il figlio del Poeta, Vindice, in una lettera scritta nel 1953 e indirizzata al Comune di Nuoro, che aveva manifestato l’intenzione di acquisire l’immobile: “Onde attribuire stabile dimora alla Biblioteca omonima ed a quanto altro varrà a ricordare l’opera e la vita di Lui”, si disse “grato” e “riconoscente… per la nobile impresa che avrà il plauso di tutti i figli di Sardegna in cui è così vivo l’affetto per il Poeta”. L’immobile, invece, fu prima acquistato da un privato e poi, nel 2008, dal Comune, che ne intraprese i lunghi e imponenti lavori di restauro (costati circa un milione di euro) con l’intenzione di allestirvi una casa-museo. Ma l’idea dovette attendere ancora, passando attraverso varie e curiose proposte di nuove destinazioni d’uso, non ultima quella di ufficio dell’Assessorato al turismo (progetto poi arenatosi per il mancato allaccio della struttura alla rete internet).

L’ex sindaco Annico Pau
Oggi, grazie alla perseveranza di figure come l’ex sindaco della città Annico Pau, e della nuova Amministrazione comunale, dopo ingenti somme di denaro spese e il lungo abbandono dell’edificio, sembra concretizzarsi il progetto della casa-museo e della creazione al suo interno di un polo di studi attivo e accessibile, un laboratorio di cultura e un punto di riferimento dell’identità nuorese, superando il concetto di semplice “musealizzazione”. Non dimentichiamo, tra l’altro, che dell’antica dimora sussistono ancora parte degli arredi originali, come lo studio, e la biblioteca (oggi conservati negli spazi della sala lettura della sezione sarda del Consorzio per la pubblica lettura Satta), elementi che impreziosirebbero ulteriormente la realizzazione del progetto, insieme agli antichi fondi librari, alcuni seicenteschi, facenti parte del suo archivio, custoditi nei sotterranei dell’edificio originale sotto tutela della Soprintendenza dei fondi storici e non utilizzabili, “che potrebbero – si è detto – essere gestiti, senza improvvisazioni, dalla Biblioteca Satta che, nel tempo, ha maturato tutta l’esperienza necessaria e ha al suo interno le professionalità adeguate”.

Una delle immagini del fondo fotografico di Sebastiano Satta
LA MOSTRA – Il progetto “Memoria Viva” si concretizzerà, inoltre, in una grande mostra temporanea dedicata alla figura poliedrica di Satta, concentrandosi in particolare sull’aspetto di Satta-pioniere della fotografia. L’esposizione potrebbe costituire l’occasione per riscoprire quest’ulteriore sfaccettatura del suo multiforme ingegno, espresso in un momento di rigoglio culturale che Nuoro visse tra fine Ottocento e i primi decenni del Novecento (come testimonia una fotografia che ritrae insieme, Francesco Ciusa, Sebastiano Satta, Grazia Deledda e Antonio Ballero, con il pittore Cesáreo Bernaldo de Quirós), in cui l’arte di scrivere con la luce visse un momento di splendore, soprattutto tra la cerchia di amici del Poeta (oltre ai fotografi di professione con studio in città), quali Antonio Ballero (1864-1932), Raffaele Ciceri (1870-1921) e poi Piero Pirari (1886-1972), come testimonia lo scambio vicendevole di stampe fotografiche ancora oggi riscontrabile nei fondi di ognuno di loro. Alcune opere pittoriche di Ballero, inoltre, furono tratte da fotografie di Satta, a testimonianza dello stretto rapporto di amicizia e complicità in essere tra i due.
Il repertorio fotografico Sattiano oggi superstite ammonta ad alcune decine di lastre in vetro originali, oltre a un certo numero di immagini stampate su cartolina postale illustrata di cui si è persa la matrice originale, che saranno digitalizzate e esposte in occasione della mostra, insieme a documenti manoscritti e cimeli che saranno utili ad approfondire la conoscenza dell’opera sattiana.
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