Lo sciopero generale nazionale indetto questa mattina dai sindacati di base ha coinvolto attivamente anche il capoluogo barbaricino. Il presidio è stato organizzato in piazza del Popolo.
La principale contestazione è rivolta contro la variazione del bilancio nazionale, che, secondo i manifestanti, “investe più sulla guerra che sui salari, i contratti, la scuola e le pensioni”. Cartelli e striscioni hanno espresso solidarietà anche alla popolazione della Striscia di Gaza.
I manifestanti hanno denunciato una situazione di grave squilibrio economico e sociale: «Si assiste a tagli nei settori strategici della vita e, nonostante l’aumento del costo della vita, pensioni e stipendi rimangono invariati», hanno affermato.
I Sindacati di Base chiedono che il lavoro venga riconosciuto con maggiore dignità e valore. Hanno sottolineato che in Italia tre cittadini su quattro guadagnano meno di duemila euro, mentre i profitti aziendali crescono e la povertà dilaga. Tra le rivendicazioni: un salario minimo non inferiore a duemila euro e pensioni minime di millecinquecento euro. La manifestazione ha così unito l’opposizione alle scelte di bilancio del Governo con la richiesta di un forte rilancio degli investimenti sociali e dei diritti dei lavoratori.
F. N.
