Su 116 omicidi di donne, 106 sono classificati come femminicidi. Oltre la metà uccise dal partner o ex partner
La violenza sulle donne in Italia non accenna a diminuire. Nel 2024, il bilancio provvisorio parla di 106 femminicidi presunti su un totale di 116 omicidi che hanno avuto una donna come vittima. Una media che conferma un drammatico allarme sociale: un femminicidio ogni tre giorni.
I dati evidenziano che la violenza più letale si consuma all’interno delle mura domestiche o relazionali. La maggior parte delle vittime è stata uccisa: 62 donne nell’ambito della coppia, per mano del partner o ex partner; 37 donne uccise da un altro parente. I casi restanti ammontano a sette: tre donne uccise da amici o conoscenti e quattro da sconosciuti. In quest’ultima casistica, la classificazione come femminicidio è motivata dall’evidente accanimento sul corpo della vittima.
LA VIOLENZA – Proprio l’accanimento, inteso come strangolamento, soffocamento, coltellate o percosse, è un tratto distintivo di questi omicidi: riguarda 61 donne vittime di femminicidio (il 54,5%) in cui l’autore del reato è interno alla coppia o alla parentela; è la condizione che si verifica nella totalità dei sette casi in cui l’omicidio è avvenuto per mano di altri autori (amici, conoscenti o sconosciuti).
