BARONIA – La grave crisi idrica che ha caratterizzato il 2024 è tornata prepotentemente a farsi sentire in autunno nel bacino del Maccheronis. A partire da oggi, 19 novembre 2025, l’Agenzia Regionale del Distretto Idrografico della Sardegna (Adis) ha imposto una drastica riduzione dei prelievi dal Lago, che conta appena 0,969 milioni di metri cubi d’acqua. Il Consorzio di Bonifica della Sardegna Centrale è costretto, su ordine dell’Adis, a interrompere l’uso agricolo per le aziende di Posada, Siniscola, Budoni, Torpè e San Teodoro, garantendo il prelievo solo per l’abbeveraggio del bestiame e la pulizia delle stalle. La nota Adis stabilisce la chiusura della rete consortile e l’avvio di un monitoraggio forzato. Ambrogio Guiso, presidente del Consorzio di Bonifica, pur assicurando l’impegno massimo del personale per l’approvvigionamento emergenziale al potabilizzatore di Torpè, critica aspramente l’assenza di una “pianificazione politica seria” che tenga conto delle proposte strutturali del territorio, come l’interconnessione tra bacini o la realizzazione del nuovo invaso di Abba Luchente.
Intanto, le conseguenze della scarsità idrica si riflettono sulla salute pubblica: il presidente del gruppo PD in Consiglio Regionale, Roberto Deriu, ha presentato il 17 novembre un’interrogazione urgente all’assessore dei Lavori Pubblici. L’iniziativa nasce dalle segnalazioni di cittadini di Torpè che hanno denunciato la fuoriuscita di acqua di colore giallastro o marrone dai rubinetti. Deriu dichiara la situazione “allarmante”, causata non da manutenzione ma dalla “drammatica scarsità di risorsa” che compromette l’alimentazione e la qualità dell’acqua potabile. Pur riconoscendo le misure tampone, Deriu chiede alla Regione interventi urgenti per garantire la continuità e la sicurezza dell’erogazione, la programmazione di interventi strutturali e un piano di emergenza coordinato tra gli enti. “La siccità e la crisi idrica non sono più eventi eccezionali ma condizioni strutturali con cui la Sardegna deve fare i conti. Non ci si può più limitare a gestire l’emergenza giorno per giorno,” conclude Deriu.
