Disservizi a catena a causa di un’anomalia sulla rete gestita dall’azienda che protegge il traffico di milioni di siti. Il malfunzionamento, emerso nel primo pomeriggio, ha paralizzato social network e piattaforme di intelligenza artificiale
Un guasto tecnico ai server di Cloudflare, colosso mondiale che gestisce e protegge il traffico internet per milioni di siti e applicazioni, ha causato un’interruzione globale della rete nel primo pomeriggio di oggi. Il disservizio ha mandato in tilt numerose piattaforme molto utilizzate. Tra i servizi più colpiti figurano il social network X (precedentemente Twitter) e l’intelligenza artificiale di ChatGPT, che per ore sono risultati irraggiungibili o hanno proceduto con estrema lentezza.
L’anomalia è emersa intorno alle 12.45 (ora italiana) di oggi. L’azienda, Cloudflare, ha prontamente confermato la criticità attraverso una nota pubblicata sul proprio sito web intorno alle 13.00. “Cloudflare è a conoscenza di un problema che potrebbe avere un impatto su più clienti e lo sta analizzando,” ha scritto l’azienda, aggiungendo: “Stiamo lavorando per comprendere appieno l’impatto e ridurre le conseguenze.”
Stando ai dati forniti dal portale Down Detector, che monitora i disservizi digitali a livello globale, il problema ha avuto ripercussioni anche su servizi di streaming musicale come Spotify e su alcune piattaforme di videogame online.
Cloudflare agisce come un intermediario tra l’utente e i siti web, ottimizzando il traffico, velocizzando il caricamento delle pagine e offrendo protezione dagli attacchi informatici. Quando questa piattaforma subisce un guasto, la “strada” digitale utilizzata da milioni di portali per connettersi agli utenti viene interrotta, rendendo di fatto i siti inaccessibili. L’interruzione si verifica a meno di un mese di distanza da un analogo e significativo blocco che aveva colpito i servizi di Amazon Web Services (AWS), il quale aveva anch’esso paralizzato per ore un’ampia gamma di servizi online a livello mondiale. In entrambi i casi, l’incidente solleva interrogativi sulla vulnerabilità della rete internet globale, sempre più dipendente da un numero ristretto di grandi fornitori di infrastrutture.
