NUORO – Il dato incontestabile che emerge da Mastros in Nugoro, tappa nuorese di Autunno in Barbagia 2025, è uno: i nuoresi hanno una gran voglia di vivere, animare e riappropriarsi della loro città e di accogliere degnamente i visitatori.

Mastros in Nugoro 2025 (foto S.Novellu)
Le due giornate dell’evento appena trascorso non sono state solo una vetrina di sapori e artigianato ma un vero e proprio ritorno a quel tempo in cui “città” era sinonimo di “comunità”. Indipendentemente dalle polemiche sulle stime relative alle presenze, la verità è che ogni angolo del centro storico cittadino era pieno di vita come non si vedeva da tempo. E le presenze non si sono limitate alla “Zona Rossa” dell’evento (piazza del Rosario, via Chironi, via Grazia Deledda), ma hanno abbracciato l’intero quartiere Santu Predu, includendo via Roma e il corso Garibaldi.

Ignazio Davoli a Mastros 2025 (foto S.Novellu)
A testimonianza dell’interesse per il patrimonio culturale, il solo Museo MAN ha registrato ben 1500 presenze in due giorni. È stato un successo che va oltre la semplice formula dell’offerta eno-gastronomica, una deriva che in molti casi ha caratterizzato Autunno in Barbagia un po in tutto il territorio, ma conferma un desiderio profondo del nuorese di scendere in strada, vivere le proprie tradizioni e, soprattutto, riappropriarsi degli spazi della propria città.

Costumenes a Mastros (foto S.Novellu)
NON SOLO PURPUZZA – Qualcosa sembra essere cambiato nell’offerta di Mastros; a differenza delle ultime edizioni, in cui a parte purpuzza, birre artigianali (che quest’anno sembrano essere entrate in concorrenza con lo spritz) e fritture varie, c’era qualcosa da vedere oltre che da gustare. A iniziare dagli artigiani, pochi è vero ma ben presenti, con dimostrazioni orafe, dell’incisione della pietra o della lavorazione del cuoio, creativi e artisti, per continuare con le suggestioni delle abitazioni del passato, come la meravigliosa casa in cui un tempo dimorò Dino Giacobbe, ingegnere, grande antifascista e tra i fondatori del Partito Sardo d’Azione, nonché padre della scrittrice Maria Giacobbe, con i suoi soffitti affrescati, poi divenuta sede di una sorta di tribunale/giudice di pace, con le relative prigioni sotterranee. Ma anche mostre di tessuti e abiti tradizionali, rievocazioni storiche come l’antico rito del battesimo nuorese, ben illustrato dagli studenti dell’ITC-Chironi, rassegne di musica corale nei principali luoghi sacri del centro storico e tanto altro.
LE PROSPETTIVE – “Mastros in Nugoro 2025” si chiude non solo con numeri importanti ma con la consapevolezza che Nuoro è si conferma Capoluogo della Barbagia e che forse la proposta dell’ASPEN di creare in città una tappa antologica della rassegna, magari in apertura o in chiusura della stessa, possa aver avuto nel fine settimana appena trascorso un presupposto su cui lavorare per gli anni a venire.
LE IMMAGINI DI MASTROS IN NUGORO
