Stop allo sfruttamento energetico: il Comitato Cittadini liberi contro il progetto “Olai – Cumbidanovu”

Flavia

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Stop allo sfruttamento energetico: il Comitato Cittadini liberi contro il progetto “Olai – Cumbidanovu”

venerdì 14 Novembre 2025 - 11:03
Stop allo sfruttamento energetico: il Comitato Cittadini liberi contro il progetto “Olai – Cumbidanovu”

Orgosolo, lavori alla diga di Cumbidanovu (© Cronache Nuoresi)

Il Comitato Cittadini liberi ha espresso la propria contrarietà al progetto “Olai – Cumbidanovu”, che include i territori di Orgosolo, Mamoiada, Ollolai, Sarule, Olzai e Ovodda, nel cuore della Barbagia. L’iniziativa interessa gli invasi di Olai e Cumbidanovu e prevede la realizzazione di opere di presa e restituzione, pozzi, centrale, gallerie di accesso e opere annesse, e l’elettrodotto di connessione alla rete di trasmissione nazionale (RTN) presso la Stazione Elettrica (SE) di Taloro. Nell’opporsi a tale piano il Comitato ha presentato osservazioni formali al Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica, richiedendone il rigetto definitivo.

Le ragioni del dissenso si inseriscono in una critica più ampia alle attuali scelte energetiche per la Sardegna. Secondo il Comitato, la mole sproporzionata di progetti per fonti rinnovabili e fossili non tiene conto in alcun modo del contesto ambientale, e appare spinta prevalentemente da interessi imprenditoriali di multinazionali, risultando sconveniente per l’ecosistema economico e sociale locale. Questa visione rappresenta, a loro dire, un’ennesima aggressione al territorio, incentrata sul profitto, che si traduce in una sovrapproduzione energetica nettamente superiore al fabbisogno reale dell’Isola.

Il progetto “Olai – Cumbidanovu” desta particolare preoccupazione in quanto andrebbe a intaccare zone di grande pregio naturalistico nel centro Sardegna, aggiungendosi a quella che viene definita una “speculazione incontrollata” che ha già trasformato la piana di Ottana in una “colonia energetica”. Il Comitato Cittadini liberi solleva gravi dubbi sulla legittimità del processo autorizzativo, evidenziando criticità ritenute insuperabili. Tali impedimenti includono la presenza dell’istituto degli usi civici nei terreni interessati dal progetto e la formale improcedibilità determinata dal parere negativo espresso sia dalla Regione Sardegna che dal Genio Civile di Nuoro, i quali hanno rigettato le richieste della società relative alla concessione e all’utilizzo delle acque degli invasi.

La denuncia più sentita riguarda però l’esclusione delle popolazioni interessate dal dibattito pubblico e dal processo decisionale. Oltre a Orgosolo, i comuni di Mamoiada, Ollolai, Sarule, Olzai e Ovodda sono interessati dal passaggio dell’elettrodotto di connessione; il caso di Olzai è emblematico: pur essendo il secondo comune per impatto ambientale, con l’elettrodotto che interseca 7 dei 26 Km totali del percorso, i cittadini lamentano una totale mancanza di informazione. Non è stato convocato nessun consiglio comunale o assemblea pubblica per illustrare il progetto. Il Comitato ribadisce con forza come il coinvolgimento delle comunità sia fondamentale per esprimere consapevolmente le proprie posizioni su interventi che modificano il territorio. “La transizione energetica per essere equa e sostenibile deve necessariamente passare attraverso la consultazione popolare in un’ottica di condivisione delle scelte” conclude il Comitato, affermando che la voce della società civile deve essere ascoltata per evitare che le decisioni sul futuro energetico della Sardegna si trasformino in imposizioni calate dall’alto.

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