L’attivazione delle notifiche automatiche del Fascicolo Sanitario Elettronico (FSE) sull’App IO, sta suscitando preoccupazioni tra la popolazione anziana, che fatica a stare al passo con la trasformazione digitale dei servizi pubblici. L’ANAP (Associazione Nazionale degli Anziani e Pensionati) Confartigianato Sardegna lancia l’allarme: “senza adeguate misure di supporto, l’innovazione rischia di trasformarsi in un fattore di esclusione per le fasce più deboli della popolazione”.
Giovanni Antonio Mellino, Presidente di ANAP Sardegna e Vicepresidente Nazionale dell’associazione, ha sottolineato come la digitalizzazione, pur essendo un’attesa conquista e una grande opportunità, crei un serio problema di accesso per gli anziani e i diversamente abili. “Quando si affrontano rivoluzioni di tale portata è necessario ricordarsi come nell’Isola oltre 420mila persone, il 27% della popolazione, abbiano più di 65 anni e tanti di questi affrontino le difficoltà di un approccio alla tecnologia” ha commentato Mellino. I dati Istat confermano il timore di un crescente divario digitale: oltre il 60% degli over 65 possiede competenze digitali basse o nulle. Per la maggior parte degli anziani, l’uso di strumenti “moderni” come SPID, servizi bancari online e piattaforme sanitarie, fondamentali in un mondo sempre più tecnologico, si rivela complesso. Questa difficoltà investe anche i servizi sanitari digitali. Una ricerca Format Research evidenzia che solo il 13% circa degli over 50 ha usufruito di servizi di telemedicina, lasciando un’ampia maggioranza ancora esclusa da queste opportunità.
L’associazione riconosce l’importanza dell’innovazione per semplificare la vita e migliorare l’efficienza sanitaria, ma avverte che non si può ignorare il rischio che una fetta consistente di popolazione resti indietro, ribadendo come la mancanza di supporto possa trasformarsi in “esclusione, in solitudine e in difficoltà concrete nel gestire la propria salute o la burocrazia quotidiana”. Per affrontare il problema, ANAP Confartigianato Sardegna si è mossa concretamente, attraverso un progetto nazionale di Servizio Civile realizzato in collaborazione con ANCOS, istituendo sportelli di supporto digitale. Qui, giovani formati assistono i cittadini anziani nell’attivazione di SPID e Carta d’Identità Elettronica, nell’accesso al fascicolo sanitario e ai servizi Pago PA, fino all’utilizzo di strumenti di comunicazione come WhatsApp.
“La digitalizzazione è una grande opportunità solo se è inclusiva e solidale” ha ribadito Mellino. L’appello finale di ANAP Confartigianato Sardegna alla Politica e alle Istituzioni è chiaro: non bisogna dimenticare gli anziani. Si chiede di mettere a disposizione strumenti semplici, personale preparato e progetti di formazione capillare affinché l’innovazione riesca a “tenere insieme generazioni diverse” in un futuro che sia davvero di tutti.
