Una donna di nazionalità ucraina ha ucciso il figlio di appena nove anni, tagliandogli la gola. La tragedia si inserisce in un contesto familiare difficile e complesso: il bambino era stato affidato al padre dopo la separazione della coppia, ma poteva incontrare la madre, la quale era anche seguita dal Centro di salute mentale, come stabilito dal tribunale. La famiglia, come testimoniano più persone, era seguita sia dall’autorità giudiziaria che dai servizi sociali.
La tragedia si è consumata ieri sera nel comune di Muggia (Trieste), presso l’abitazione della donna. A far scattare l’allarme è stato il padre del bambino: il piccolo avrebbe dovuto fare ritorno da lui alle 21 di ieri e, non riuscendo a mettersi in contatto con la madre, l’uomo ha temuto fosse accaduto qualcosa di grave e ha allertato immediatamente le forze dell’ordine.
Gli agenti della Squadra mobile, una volta giunti sul posto, non hanno potuto fare nulla: il bambino era già morto. La donna, avrebbe utilizzato un coltello da cucina per compiere l’omicidio, per poi tentare anche un gesto autolesionista. Le indagini, in collaborazione con la Polizia scientifica, sono ora in corso per ricostruire l’esatta dinamica dei fatti e stabilire il movente dietro questo tragico omicidio, su cui indaga la Procura di Trieste.
