NUORO – La Caritas diocesana di Nuoro ha presentato le numerose attività svolte nel corso del 2025, confermandosi, sotto la guida pastorale del vescovo monsignor Antonello Mura, un punto di riferimento per centinaia di persone che affrontano quotidianamente difficoltà materiali, sociali o spirituali.
Il cuore operativo dell’attività è il Centro di Ascolto diocesano di via Lamarmora, dove operatori e volontari accolgono, orientano e assistono famiglie e individui in difficoltà. In questa sede, l’ascolto è considerato il “primo gesto di carità” e ad ogni storia si dedica rispetto, tempo e prossimità. Il Centro ospita sportelli specializzati che affrontano tematiche delicate come la tratta, lo sfruttamento lavorativo, l’immigrazione, il disagio giovanile (con attenzione al fenomeno Hikikomori), il sostegno ai detenuti, l’orientamento al lavoro (tramite il Progetto Policoro) e l’accesso al microcredito.
Alla rete di ascolto si affiancano le strutture di accoglienza e supporto concreto. Le Case Caritas (Casa Nazareth, Padri Sempre, Santa Lucia e Pronta Accoglienza) offrono rifugio a persone e famiglie in situazioni di emergenza o transizione. A queste si aggiungono la mensa di via Lombardia, l’emporio solidale di via Convento e il servizio docce, che garantiscono sostegno materiale a chi vive in condizione di povertà. Dietro ogni servizio vi sono operatori, referenti di progetto e decine di volontari che dedicano con discrezione e costanza il proprio tempo, offrendo anche sostegno spirituale. Molti di coloro che in passato hanno ricevuto aiuto, inoltre, scelgono di collaborare come volontari, restituendo alla comunità ciò che hanno ricevuto.
La Caritas di Nuoro coordina numerosi progetti volti a generare futuro e autonomia. Tra questi spiccano “Mi fido di noi”, un’iniziativa di microcredito sociale finalizzata a prevenire l’indebitamento delle famiglie vulnerabili, e il progetto “Ruth”, l’unico sportello sardo dedicato al sostegno delle donne vittime di violenza attraverso il microcredito e percorsi mirati all’autonomia. L’attenzione si estende al contesto familiare con “Famiglie nel cuore”, che offre interventi psicologici e formativi, e al mondo carcerario con “Giubilo anch’io” per il reinserimento dei detenuti e delle loro famiglie. L’ente partecipa anche al progetto nazionale contro il gioco d’azzardo “Vince chi smette” e promuove l’educazione alla sostenibilità con “WEC – Welfare Energetico Climatico”. Non mancano percorsi educativi e di sostegno scolastico, come “Scuola e Volontariato” e “Ce la puoi fare”, e attività rieducative come “Orto solidale” e il “Laboratorio di cucito” all’interno del carcere di Badu ‘e Carros.
Accanto ai servizi materiali, la Caritas promuove attivamente la crescita culturale e spirituale, collaborando con istituzioni civili, scuole, parrocchie e associazioni. Si conferma perciò una realtà dinamica capace di unire la preghiera e l’azione, ribadendo un principio condiviso: la persona viene prima di tutto, e ogni forma di povertà può essere affrontata solo insieme.
