Nonostante le rassicurazioni e i progressi dichiarati dalla Regione, l’affidamento ad Abbanoa non è esente da forti criticità e dalla dura protesta degli utenti

Abbanoa S.p.A. è stata confermata quale gestore unico del servizio idrico integrato in Sardegna. La decisione segue il via libera tecnico e politico fornito a inizio novembre dal Comitato Istituzionale d’Ambito (CIA) dell’Ente di Governo dell’Ambito (EGAS), che ha autorizzato la Regione a proseguire con l’affidamento in house del servizio. La presidente della Regione, Alessandra Todde, ha voluto sottolineare la centralità di questa scelta, rimarcando come la risorsa idrica debba rimanere patrimonio della collettività. “L’acqua è un diritto fondamentale – ha dichiarato la governatrice – e come tale deve garantire a tutte le cittadine e i cittadini lo stesso trattamento, senza disparità. La trasformazione è già iniziata”.

La conferma della gestione pubblica è stata accompagnata da precisi impegni da parte di Abbanoa. L’azienda si è obbligata a restituire l’aiuto di Stato concesso nel 2013 e, parallelamente, a dare seguito al piano di investimenti programmati per il triennio 2026-2028. In una nota diffusa dalla Regione, viene evidenziato l’intenso lavoro svolto negli ultimi mesi “per mantenere la concessione in capo al soggetto pubblico e per rafforzare l’azione di Abbanoa”. Tra i progressi già registrati, la Regione cita:

Gestione dell’emergenza siccità nelle zone della Nurra e della Baronia, grazie a interventi tempestivi e a una stretta collaborazione con le amministrazioni comunali. Riorganizzazione interna dell’azienda, volta a renderla più moderna ed efficiente. Potenziamento della comunicazione e trasparenza verso l’utenza. Inoltre, Abbanoa ha avviato un percorso strategico di reinternalizzazione delle competenze chiave, con il chiaro obiettivo di gestire in modo completo e autonomo l’intero ciclo dell’acqua

Nonostante le rassicurazioni e i progressi dichiarati dalla Regione, l’affidamento ad Abbanoa non è esente da forti criticità e dalla dura protesta degli utenti. Sul territorio, infatti, proseguono i continui disservizi, con interruzioni idriche che generano disagi diffusi. A pesare sul giudizio dei cittadini sono soprattutto le frequenti rotture delle condotte, spesso vetuste e malmesse, che si traducono non solo in mancanza d’acqua per ore, ma anche in un significativo spreco della risorsa. A fronte di ogni nuova emergenza, l’ente gestore ha più volte ribadito l’impegno a intervenire con una manutenzione straordinaria e un piano di sostituzione delle reti, ma l’effettiva percezione di miglioramento da parte dell’utenza tarda ad arrivare.