NUORO – Si è tenuto giovedì scorso, 6 novembre, a Nuoro, il convegno “Rigenerazione urbana e rivoluzione verde”, organizzato da Europa Verde. All’incontro hanno partecipato la dottoressa forestale Antonietta Bardi, l’architetto Virgilio Colomo e l’assessora alla Rigenerazione urbana e Lavori pubblici Giulia Corda. L’obiettivo del dibattito, coordinato da Marco Paniziutti e presentato dal portavoce provinciale dei Verdi Pier Luigi Meloni, è stato quello di individuare le azioni necessarie per rendere le città più resilienti al cambiamento climatico.
La dottoressa Bardi, nel corso dell’incontro divulgativo, ha spiegato come le come le aree urbane siano il primo fronte su cui agire nell’epoca attuale, “segnata da ondate di calore, alluvioni improvvise e consumo insostenibile di suolo”. Per far fronte a questa sfida, secondo la Dottoressa, le città devono trasformarsi in vere e proprie “spugne”, capaci di assorbire l’acqua, ridurre le emissioni e restituire benessere ai cittadini. Imitando i processi naturali del suolo, la “città spugna” è un modello che trattiene, filtra e riutilizza l’acqua, anziché convogliarla direttamente nelle fognature. Questo approccio non solo ridurrebbe i rischi di allagamento, ma migliorerebbe anche la qualità dell’ambiente urbano.
A tal proposito l’architetto Colomo ha illustrato gli interventi da lui realizzati a Tula, Sennori e Semestene, dove sono stati riqualificati paesaggi degradati e messe in campo diverse azioni strategiche come il rinverdimento delle aree “perché gli alberi e il verde abbassano la temperatura, filtrano l’aria e migliorano il microclima” e la depavimentazione, al fine di “restituire spazio al suolo in modo che l’acqua possa infiltrarsi nel terreno, contrastando così gli allagamenti”.
A chiudere l’evento è stata l’assessora Corda, che ha ribadito come rendere le città più verdi e permeabili sia fondamentale per restituire spazio ai processi ecologici e costruire comunità più forti di fronte alle crisi climatiche. «La rivoluzione verde non è più una scelta ma una necessità, e ogni albero piantato, ogni superficie depavimentata, ogni goccia d’acqua riutilizzata è un passo verso un futuro urbano più resiliente e vivibile» ha affermato Corda, concordando infine con gli altri relatori sulla necessità di individuare i giardinetti di piazza Vittorio Emanuele come primo intervento “simbolo” a Nuoro, un’area che “di giardino ha ormai ben poco”.
