NUORO -La CISL di Nuoro, in linea con l’iniziativa nazionale della “Maratona della Pace” promossa in tutta Italia, organizza per la mattina di sabato 8 novembre l’evento locale denominato “In cammino per la Pace“, un percorso di riflessione e solidarietà che condurrà i partecipanti lungo il sentiero del Monte Ortobene, fino ai piedi della statua del Redentore. L’iniziativa si inserisce nel più ampio percorso della CISL, che culminerà con un raduno nazionale a Roma il 15 novembre, con l’obiettivo di ribadire la ferma condanna di ogni guerra e di ogni violazione dei diritti umani, riaffermando come fondamenti della convivenza pacifica i valori di libertà, giustizia, solidarietà e dignità umana.
PERCORSO E PROGRAMMA – La marcia a Nuoro, aperta alla società civile, a lavoratori, pensionati e dirigenti sindacali, vedrà la partecipazione del segretario generale regionale Pierluigi Ledda. Un bus navetta sarà a disposizione per caricare i partecipanti dalla chiesa de sa Solitudine alle ore 9:45, con destinazione la zona di Solotti. Alle ore 10:15 avrà inizio il percorso, che si svilupperà lungo un sentiero non impegnativo del Monte Ortobene (si raccomandano scarpe comode). Il sentiero è stato testato dagli amici del CAI di Nuoro, che supportano l’iniziativa. L’arrivo, previsto intorno alle 11:15 sotto la statua del Redentore, sarà dedicato a un momento di riflessione con l’intervento dei rappresentanti della Croce Rossa locale. Il rientro è previsto per le ore 13:00 circa, con il pullman che riporterà i partecipanti ai piedi del monte.
UN GESTO CONCRETO – Durante la breve cerimonia, i partecipanti saranno invitati a una donazione libera per sostenere la raccolta fondi nazionale che la CISL ha avviato in favore della Croce Rossa Italiana. Tali fondi sono specificamente finalizzati al sostegno degli aiuti umanitari per la popolazione civile di Gaza, un’azione concreta per trasformare l’indignazione in cura e sostegno. Le strutture Cisl hanno già effettuato versamenti e ora si punta a stimolare la partecipazione dei singoli.
La scelta di percorrere un sentiero meno agevole e più faticoso rispetto alla strada asfaltata ha un valore simbolico: “L’intento è di rappresentare meglio l’impegno che ciascuno dovrebbe mettere nella propria vita per rendere più pacifiche le relazioni interpersonali e, allo stesso modo, l’impegno che tutte le istituzioni civili dovrebbero impiegare per riportare la pace nelle numerose zone dove oggi è la guerra a dominare la vita delle popolazioni,” si legge nella nota degli organizzatori.
