Governo Meloni impugna la legge di bilancio sarda: nel mirino AREUS e Reis

Flavia

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Governo Meloni impugna la legge di bilancio sarda: nel mirino AREUS e Reis

venerdì 07 Novembre 2025 - 16:00
Governo Meloni impugna la legge di bilancio sarda: nel mirino AREUS e Reis

Giorgia Meloni e Alessandra Todde

Il Governo Meloni ha recentemente impugnato una nuova norma approvata dalla Regione Sardegna. L’impugnazione avviene mentre la Regione sta già aspettando un’importante decisione della Corte Costituzionale, quella sulla legge 20 che definisce le aree idonee e non idonee all’installazione di impianti di energie rinnovabili, modificata pochi giorni fa dal Consiglio regionale. L’esecutivo nazionale, su proposta del ministero per gli Affari regionali, ha preso in esame due provvedimenti contenuti nell’assestamento di bilancio approvato dal Consiglio regionale due mesi fa, contestando in particolare due commi dell’articolo 9, il 19 e il 26.

Il primo provvedimento contestato riguarda la decisione della Regione di prorogare una graduatoria dell’AREUS per assistenti amministrativi già scaduta al momento dell’entrata in vigore della legge. La normativa statale fissa in due anni la validità delle graduatorie: quella in questione, approvata il 4 aprile 2023, era decaduta il 4 aprile 2025. Il Governo ritiene inammissibile che la Regione tenti di far “rivivere” retroattivamente un atto estinto; questo tentativo violerebbe i principi costituzionali di legalità, imparzialità e uguaglianza, oltre a infrangere la certezza del diritto. L’Esecutivo ribadisce dunque la necessità di procedere con un nuovo concorso pubblico.

Il secondo provvedimento riguarda una modifica alla legge regionale sul Reddito di Inclusione Sociale (Reis). Attraverso tale modifica si introduce la possibilità che una quota dell’1,5% del contributo annuale destinato al Reis sia assegnata ai comuni, per coprire le indennità stipendiali incentivanti per i dipendenti incaricati della gestione della misura. Il Governo ritiene che questa disposizione invada la competenza statale: la materia della retribuzione e delle indennità del personale pubblico, infatti, rientra nella disciplina del diritto del lavoro e nella contrattazione collettiva nazionale, escludendo così l’intervento della legge regionale.

In sostanza, il Governo contesta sia la violazione delle norme sulle procedure concorsuali e la validità delle graduatorie, sia l’intromissione negli ambiti salariali dei dipendenti pubblici. In attesa che la Consulta iscriva al ruolo queste impugnative, la giunta potrebbe provvedere a correggere le storture evidenziate con un passaggio legislativo in Consiglio regionale. L’ultima norma impugnata dal governo, lo scorso settembre, era stata la cosiddetta Salva casa, approvata a giugno.

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