ONIFAI – Quando la burocrazia non conosce pietà e dignità. Protagonista della vicenda è tzia Luisa Manca, 106 anni e residente a Onifai, una nonnina che, a causa delle sue gravissime difficoltà motorie, è stata costretta a subire una vera e propria odissea. Nonostante l’età avanzatissima e l’impossibilità di deambulare, la donna si è dovuta recare personalmente presso l’Ufficio Postale per autenticare una firma su un documento fondamentale: il mancato adempimento avrebbe infatti significato la sospensione della sua pensione. La vicenda, denunciata dal Sindaco di Onifai Luca Monne, mette in luce come la tutela dei diritti spesso soccomba di fronte a normative che mancano di flessibilità e umanità.
L’atto richiesto, l’autenticazione di una firma, in condizioni normali sarebbe stata una semplice formalità. Per tzia Luisa, invece, si è trasformato in una fonte di grande disagio e sconforto. La sua famiglia ha dovuto affrontare un notevole sforzo per caricarla in macchina e accompagnarla allo sportello, dimostrando come le cosiddette “frenesie burocratiche” si scontrino in modo brutale con la realtà quotidiana dei cittadini più vulnerabili.
L’episodio è avvenuto nonostante in Italia esistano normative di tutela per le persone con disabilità che, ad esempio, prevedono l’autenticazione della firma a domicilio per gravi e documentati motivi (servizio spesso gestito dai Comuni per determinati atti). Tuttavia, la procedura imposta nel caso specifico da Poste Italiane non ha evidentemente tenuto conto di tali possibili deroghe per l’età e le condizioni fisiche.
LA DENUNCIA DEL SINDACO – Il Sindaco di Onifai, Luca Monne, ha evidenziato l’episodio con un intervento chiaro e deciso, denunciando la mancanza di “sensibilità” nell’applicazione delle direttive. “Oggi, purtroppo, abbiamo assistito a un episodio che mette in luce come, nonostante le normative e le leggi a tutela delle persone con difficoltà motorie, spesso manchi una reale sensibilità e disponibilità ad applicarle in modo flessibile e umano,” scrive Monne sui social. Egli ha chiarito che il post non vuole essere un attacco all’ufficiale di Poste, il quale è vincolato a eseguire le direttive, ma un’esortazione a rivedere il sistema alla base. Il sindaco ha ribadito la necessità di superare la rigidità, chiedendo che le istituzioni, pur rispettando le normative, si mostrino più pronte ad adattarsi.
