Comincia tra le forti critiche dei comitati popolari l’esame della proposta di legge 146A in Consiglio regionale, mirata a modificare la Legge 20 sulle aree idonee. La contestazione principale arriva da Michele Zuddas, avvocato che, con quasi 211mila firme, hanno promosso il testo di iniziativa popolare noto come Pratobello 24.
Secondo Zuddas, la necessità di intervenire sulla norma “dice tanto della legge 20 sulle aree idonee: è una legge nata male, già impugnata di fronte alla Corte Costituzionale, che costringe il Consiglio a entrare nel merito di alcuni aspetti di dettaglio che evidentemente hanno creato problemi nella gestione e nella presentazione di progetti soprattutto da parte di privati e imprese”.
Il portavoce ha sottolineato l’amarezza per il fatto che la politica stia perdendo tempo a “rattoppare” una legge debole, mentre la volontà popolare espressa con la Pratobello 24 resta “nascosta in un cassetto e non viene discussa”. I comitati temono che lo sforzo di modifica sia inutile, dato che la Legge 20 “verrà definitivamente dichiarata illegittima dalla Corte Costituzionale, perché non ha fatto riferimento alle competenze statutarie e quindi ha invaso materie di competenza statale”.
Per i comitati, la materia avrebbe bisogno di una “visione organica” che si otterrebbe solo “riprendendo la legge Pratobello 24” per garantire una transizione energetica “giusta, democratica, nell’interesse dei territori”. Zuddas ha concluso la sua critica in Aula interrogandosi sul senso dell’iniziativa: “Mi chiedo a cosa serve questo sforzo di oggi dei consiglieri e chi ne trarrà beneficio”.
Nonostante le forti obiezioni, in Aula i lavori sono proseguiti con la discussione generale della norma, dopo le relazioni di maggioranza, affidate al primo firmatario Antonio Solinas (Pd) e a Emanuele Cera (Fdi).
