NUORO – Il sistema dei mercati e del commercio su aree pubbliche sta affrontando una crisi “senza precedenti”: Roberto Stara, operatore e Presidente della Federazione ANVA per la Confesercenti Nuoro e Ogliastra, denuncia un settore in progressivo collasso, una condizione che impone una riflessione urgente sul futuro dell’intero comparto.
Secondo Stara, l’incertezza normativa, l’assenza di provvedimenti concreti, gli effetti della pandemia e il crescente impatto degli acquisti online stanno portando al tracollo un comparto che ha sempre rappresentato un elemento dinamico dell’economia sarda. I dati a livello nazionale, provenienti da uno studio Confesercenti su dati dell’Osservatorio Commercio-Mimit, si riflettono in maniera omogenea sulla condizione regionale e territoriale. Il direttore di Confesercenti Nuoro e Ogliastra, Alessandro Dadea, ha fornito cifre allarmanti: la Sardegna ha perso oltre il 23% delle aziende operanti nel settore in dieci anni, passando da 7.092 nel 2014 a 5.446 nel 2024. Dadea ha evidenziato come questa tendenza sia difficile da arginare nel territorio nuorese, dove non è a rischio solo un comparto storico dell’imprenditoria, ma anche la “funzione di presidio economico, attività di prossimità e servizio di coesione” che le aree mercatali hanno sempre svolto.
Analizzando le specificità locali, il Presidente Stara ha sottolineato una netta discrepanza tra la tenuta nei piccoli centri e la crisi che emerge nel capoluogo. Nella città di Nuoro il mercato è in forte declino: sino a 15 anni fa si contavano tra i 60 e i 70 banchi di vendita, mentre oggi “non più di 10 imprese cercano di animare l’area”. Nei paesi della provincia nuorese, pur in presenza di una tendenza al collasso, il disagio imprenditoriale è in parte mitigato da fattori storici, come la tradizionale assenza di esercizi fissi.
Dadea, ritiene che il commercio su aree pubbliche, in particolare nei settori dell’abbigliamento, calzature, tessuti e casalinghi, debba essere urgentemente rivitalizzato, e individua la necessità di un doppio intervento. Sarebbe opportuno, in primo luogo, fornire certezze normative, garantire una fiscalità di vantaggio e assicurare un legame costante con le amministrazioni locali e, in secondo luogo, migliorare l’efficienza e l’offerta dei mercati attraverso la digitalizzazione, specializzazione e una continua formazione degli operatori. Il direttore Dadea ha ribadito inoltre l’urgenza di arginare i fenomeni di illegalità e abusivismo, e di elaborare un coerente programma di sviluppo per contrastare il processo di desertificazione commerciale in atto.
