Stop agli abbattimenti. Il Consiglio di Stato salva i bovini sani e mette in discussione la strategia ministeriale

Salvatore

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Stop agli abbattimenti. Il Consiglio di Stato salva i bovini sani e mette in discussione la strategia ministeriale

Guerra alla macellazione di Capi Sani: Il Consiglio di Stato Accoglie il ricorso degli allevatori contro l'ASL 3 Nuoro
lunedì 27 Ottobre 2025 - 16:10
Stop agli abbattimenti. Il Consiglio di Stato salva i bovini sani e mette in discussione la strategia ministeriale

un bovino

Guerra alla macellazione di capi sani: Il Consiglio di Stato Accoglie il ricorso degli allevatori contro l’ASL 3 Nuoro

Una vittoria per gli allevatori sardi e un importante pronunciamento sul principio di proporzionalità nelle misure sanitarie: il Consiglio di Stato, Sezione Terza, ha accolto l’appello delle società Agricole Su Turciu S.S. e Boloriga S.S., sospendendo l’ordinanza della ASL 3 di Nuoro che imponeva l’abbattimento di tutti i capi bovini, inclusi quelli sani e vaccinati, in un’azienda colpita da un focolaio di Dermatite Nodulare Contagiosa (Lumpy Skin Disease – LSD).

LA CONTROVERSIA E LA DECISIONE DEL TAR  – Il ricorso  era stato presentato contro il provvedimento del Dipartimento di Prevenzione della ASL Nuoro del 24 giugno 2025, che ordinava lo “stamping out” (abbattimento totale) dell’intero stabilimento zootecnico. Il Tribunale Amministrativo Regionale (TAR) per la Sardegna aveva inizialmente respinto la richiesta di sospensione cautelare. Gli allevatori hanno impugnato questa decisione attraverso l’avvocato Raffaele Soddu, sostenendo che l’abbattimento indiscriminato violasse il principio di proporzionalità, specialmente per i capi che non mostravano sintomi e che erano stati regolarmente vaccinati. La contestazione si estendeva anche agli atti presupposti, come il resoconto dell’Unità Centrale di Crisi (U.C.C.) del Ministero della Salute che, in relazione alla Sardegna, sembrava imporre l’abbattimento anche per i capi sani e vaccinati.

LA SOSPENSIONE E IL PRINCIPIO DI PROPORZIONALITÀ  – Il Consiglio di Stato, riunitosi in camera di consiglio il 23 ottobre 2025, ha accolto l’appello in riforma dell’ordinanza cautelare del TAR.

Nell’ordinanza, il Collegio ha specificato che, nel caso in esame, gli animali per i quali era stato disposto l’abbattimento cautelare sono risultati “sani e regolarmente vaccinati e non presentano alcun sintomo della malattia” a seguito del periodo di osservazione.

I giudici hanno ritenuto che:”l’abbattimento non risponde più alla finalità precauzionale perseguita dalla normativa europea invocata ed anzi viola il principio di proporzionalità di analoga derivazione.”

DISPOSTA LA VERIFICA SUI CAPI A RISCHIO  – Per giungere a una decisione definitiva con maggiore cognizione di causa e nell’ottica di individuare misure meno invasive, il Consiglio di Stato ha disposto un’apposita verificazione.

L’Istituto Zooprofilattico Sperimentale del Piemonte, Liguria e Valle d’Aosta è stato incaricato di sottoporre i capi a rischio, a campione, a specifici esami di laboratorio per accertare l’eventuale presenza della patologia. L’Istituto dovrà concludere le operazioni entro 60 giorni dalla comunicazione dell’ordinanza.

L’efficacia degli atti impugnati è stata sospesa nelle more dell’esperimento di questi incombenti istruttori. La trattazione della causa è stata rinviata alla Camera di Consiglio del 22 gennaio 2026.

Con questa decisione, il Consiglio di Stato apre la strada a un approccio più mirato e proporzionato nella gestione dei focolai di LSD, tutelando sia la salute animale che l’attività zootecnica.

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