Presentata in Consiglio regionale la proposta di legge di Alessandro Solinas (M5S) per contrastare il dumping contrattuale negli appalti pubblici. L’iniziativa, sostenuta dalla maggioranza, vuole alzare la paga media, inferiore a quella nazionale, e incentivare il lavoro femminile e giovanile
La questione del salario minimo, ferma a Roma, approda con forza nel Consiglio regionale sardo. Ieri, in conferenza stampa, il consigliere regionale e presidente della Commissione Bilancio, Alessandro Solinas (M5S), ha presentato la sua proposta di legge per l’introduzione di un salario minimo regionale, una mossa che il Movimento 5 Stelle definisce “indispensabile” per contrastare il dumping contrattuale e garantire “un salario dignitoso” ai lavoratori dell’isola.
Il cuore della proposta non è un’imposizione diretta su tutti i contratti ma la creazione di “regole di ingaggio” che la Regione dovrà applicare negli appalti pubblici e nelle concessioni. «Siamo una Regione che sta investendo tanto, a fronte di questi strumenti di rilancio vogliamo fornire ai lavoratori meno tutelati migliori salari e migliori condizioni lavorative» ha esordito Solinas.
La legge prevede un sistema premiale in favore delle imprese che garantiscano una serie di tutele, tra cui spicca una paga oraria di almeno nove euro l’ora. Ma l’obiettivo è più ampio: le premialità saranno estese anche a chi assicura maggiore sicurezza sul lavoro, sostenibilità ambientale e incentivazione del lavoro femminile e giovanile. Misure ritenute fondamentali anche in un’ottica di contrasto allo spopolamento che affligge l’isola, dove i salari medi restano ampiamente al di sotto della media nazionale.
Solinas ha citato l’esempio degli appalti per la vigilanza e il portierato, settori che nella regione coinvolgono tantissime persone e che necessitano di una revisione con garanzie maggiori. «Garantire un salario giusto crea un circolo virtuoso in termini di crescita economica a beneficio anche delle imprese e di tutta la collettività,» ha aggiunto.
Il sostegno alla proposta è arrivato da tutto il gruppo pentastellato. La consigliera Lara Serra (M5S) ha sottolineato il messaggio politico: «Vogliamo non solo tutelare i lavoratori ma anche mandare un segnale forte: dobbiamo essere quella regione che accoglie i lavoratori e che incide in particolar modo sulle fasce più deboli, come donne e giovani».
Gianluca Mandas (M5S) ha rincarato la dose parlando di “dovere morale” verso quei lavoratori «che lavorano con tariffe orarie prive di dignità».
In chiusura, il capogruppo Michele Ciusa ha lanciato un messaggio diretto al Governo nazionale: «Nella Regione in cui ha vinto il Campo largo si portano avanti misure finalizzate a garantire maggiori tutele nel mondo del lavoro e soprattutto un salario equo tenendo conto del carovita, cosa che da Roma non stanno facendo».
La proposta di legge è ora al vaglio delle commissioni e si annuncia come uno dei temi centrali del dibattito politico regionale.
