NUORO – I disservizi nel trasporto pubblico regionale per gli studenti che frequentano le scuole superiori a Nuoro sono da tempo un’emergenza insostenibile. È frequente, infatti, che gli studenti pendolari siano costretti quotidianamente a rimanere a terra a causa del sovraffollamento dei pullman ARST. Il risultato è la perdita di ore di lezione e il forte stress sulle famiglie, costrette a trasformarsi in tassisti privati, sobbarcandosi (nonostante abbiano già pagato gli abbonamenti al servizio pubblico) i costi di carburante e tempo per garantire il diritto allo studio dei figli. Di recente, le famiglie degli studenti di Oniferi hanno preso posizione scrivendo una lettera formale nella quale chiedevano all’Azienda Regionale Sarda Trasporti un potenziamento urgente delle corse.

Studenti pendolari in arrivo a Nuoro (foto S.Novellu)
La gravità della situazione è stata amplificata pochi giorni dopo da un episodio avvenuto all’aeroporto di Elmas, dove due studenti diretti a Nuoro sono stati lasciati a piedi perché il l’autobus ARST era già a pieno carico. Nonostante le suppliche di poter viaggiare in piedi, i ragazzi sono stati costretti ad attendere per tre ore la corsa successiva, con il rischio di trovare anche questa completa.

Il direttore dell’ARST Carlo Poledrini (foto S.Novellu)
LA REPLICA DELL’ARST – Ieri pomeriggio, in occasione dell’incontro tenutosi nell’aula consiliare di Nuoro per firma del contratto di sub-appalto tra Comune di Nuoro e ARST per la gestione del nuovo Centro Intermodale, abbiamo interpellato in proposito il direttore generale dell’ARST, Carlo Poledrini, in quale ha fornito una risposta che non placa le polemiche. Riguardo al sovraffollamento del bus per il trasporto degli studenti pendolari, Poledrini spiega che le criticità derivano da “modifiche agli orari scolastici rispetto all’anno precedente, che possono causare accavallamenti con gli orari dei bus” mentre a proposito dei due studenti di Elmas lasciati a terra, il Direttore ha chiarito che il regolamento aziendale vieta il trasporto di passeggeri in piedi sulle lunghe tratte come la Cagliari-Nuoro, pur ammettendo, in questo caso, di non avere “contezza della domanda precisa corsa per corsa“.

Nuovi bus ARST in arrivo a Nuoro nel 2018 (foto S.Novellu)
LA STORIA INFINITA – Le ammissioni sull’assenza di una “contezza precisa della domanda” stridono con la storia recente e gli investimenti effettuati sulla flotta del Nuorese. L’emergenza del “Caos trasporti”, infatti, non è affatto nuova. Già nel 2018 la flotta ARST nel Nuorese era stata oggetto di un importante rinnovo, con la consegna di 65 nuovi autobus. In quell’occasione, alla cerimonia tenutasi nella sede di Pratosardo con l’allora presidente della Regione Francesco Pigliaru, era stato rimarcato il concetto di diritto alla mobilità anche nelle zone svantaggiate, specie per gli studenti pendolari. All’epoca, furono annunciati fondi per un rinnovo complessivo di circa 650 bus.

Presentazione dei nuovi bus in arrivo a Nuoro nel 2018 (foto S.Novellu)
Eppure, a distanza di cinque anni, la situazione non era mutata: nel febbraio 2023 i problemi di mezzi vetusti, ritardi e cancellazioni delle corse erano ancora al centro di un vertice in Prefettura con i sindaci del Nuorese, l’allora assessore regionale ai Trasporti Antonio Moro e lo stesso direttore Poledrini. In quell’incontro, l’assessore Moro aveva garantito l’arrivo di ulteriori 20 nuovi pullman: pochi giorni dopo, i nuovi autobus Iveco e Irizar, “parte di una fornitura complessiva di 678 mezzi da acquisire entro il 2024”, furono presentati a Pratosardo. Come aveva sottolineato in quell’occasione il sindaco di Nuoro Andrea Soddu, la presenza della Giunta regionale in città voleva essere “un segno di attenzione per le zone interne che hanno bisogno di investimenti nei trasporti“.
Nonostante gli investimenti e i ciclici rinnovi della flotta (2018 e 2023), l’attuale ammissione del direttore Poledrini di non avere “contezza” della domanda chiarisce che i problemi del servizio di trasporto pubblico sono solo legati una persistente lacuna nella pianificazione e nell’organizzazione logistica che rendere complesso il diritto allo studio per centinaia di pendolari delle aree interne.
L’INTERVISTA AL DIRETTORE POLEDRINI
