Maxi-esercitazione nazionale nel Nuorese su procedure anti-alluvione e ricerca dispersi

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Maxi-esercitazione nazionale nel Nuorese su procedure anti-alluvione e ricerca dispersi

di Salvatore Novellu
giovedì 16 Ottobre 2025 - 12:57
Maxi-esercitazione nazionale nel Nuorese su procedure anti-alluvione e ricerca dispersi

Maxi-esercitazione del vigili del fuoco nel Nuorese

NUORO – Si è conclusa oggi l’esercitazione nazionale TAS (Topografia Applicata al Soccorso) dei Vigili del fuoco, che per quattro giorni, dal 13 al 16 ottobre, ha coinvolto la Direzione Regionale Sardegna, i quattro comandi provinciali sardi e diverse squadre specialistiche da tutta Italia. Circa 70 operatori sono stati impegnati quotidianamente nei territori dei comuni di Oliena e Bitti. L’esercitazione, pianificata dalla Direzione Centrale per l’Emergenza, ha avuto l’obiettivo di testare e validare nuove procedure operative sperimentali in scenari complessi. Le manovre, una volta perfezionate, diventeranno le future linee guida ufficiali per l’intero Corpo Nazionale dei Vigili del fuoco.

Maxi-esercitazione del vigili del fuoco nel Nuorese

Maxi-esercitazione del vigili del fuoco nel Nuorese

NUOVI SCENARI E INNOVAZIONE OPERATIVA – Du i fronti sui quali si è lavorato; il primo è stato la Ricerca di persone disperse: ambientata in un contesto impervio tra zone boschive e aree rurali della valle di Lanaitho, l’esercitazione ha simulato tutte le fasi operative, dal coordinamento iniziale al ritrovamento e recupero. È stato fatto ampio uso di tecnologie avanzate, tra cui sistemi GIS e la geolocalizzazione tramite telefoni cellulari, per affinare la precisione nella localizzazione.
L’altro ambito di esercitazione, invece, è stato lo scenario alluvionale, in cui è stata ricreata una situazione di evento estremo con allagamenti e persone isolate da evacuare. Sono state testate manovre di soccorso specifiche, con particolare attenzione alla gestione dei centri di comando avanzato e delle comunicazioni in emergenza.
Un elemento chiave di innovazione sperimentato è stato il “layer persone fragili“. Questo strumento mira a censire, in tempi di normalità, le persone all’interno di una comunità con disabilità o problematiche sanitarie, rendendo il soccorso più rapido ed efficace in caso di scenario emergenziale.

LE IMMAGINIL’esercitazione ha rappresentato un importante momento di cooperazione interistituzionale, coinvolgendo attivamente autorità locali, Protezione Civile, volontari e barracelli. Fondamentale è stata la collaborazione dei sindaci dei comuni interessati, che hanno supportato la pianificazione logistica e la messa a disposizione delle infrastrutture. “La crescente complessità degli scenari d’intervento, unita all’impatto del cambiamento climatico, impone un’evoluzione continua dei protocolli operativi – ha commentato la Direzione Centrale per l’Emergenza. Questa esercitazione non è un punto di arrivo, ma un punto di partenza verso un Corpo sempre più preparato, interconnesso e capace di affrontare le emergenze del presente e del futuro”.

I dati raccolti e le osservazioni tecniche saranno ora analizzati da un team multidisciplinare. L’obiettivo finale è la redazione di nuove linee guida nazionali che diventeranno il riferimento per la formazione e le operazioni future, rafforzando il sistema di protezione civile.

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