NUORO – Dopo oltre quindici anni di complicazioni burocratiche e finanziarie, il Centro Intermodale di Nuoro si avvicina sempre di più a vedere la luce. Lunedì 20 ottobre, finalmente la svolta, con la firma della convenzione per il centro tra Comune e ARST.
Dopo la recente approvazione della delibera che definisce le modalità di gestione dei costi del Centro, la firma della convenzione segna un passaggio fondamentale per il superamento di una lunga fase di stalli e rinvii. La formalizzazione dell’atto vedrà riunite importanti figure istituzionali: saranno presenti la presidente della Regione Alessandra Todde e il sindaco Emiliano Fenu, affiancati dai rappresentanti di ARST e ATP. Completeranno il tavolo l’assessora ai Lavori pubblici Giulia Corda, l’assessora alle Società partecipate Mariangela Crabolu e la dirigente al Patrimonio Maria Cristina Murdeu.
Il Centro Intermodale di Nuoro, realizzato con un investimento complessivo di oltre 6,8 milioni di euro, nasce con l’obiettivo di mettere a sistema il trasporto ferroviario e quello su gomma, sia pubblico che privato. Questo progetto è parte di un programma generale per la razionalizzazione dei trasporti in Sardegna, volto alla costruzione di 9 impianti tra 8 capoluoghi di provincia (più Macomer). L’opera di Nuoro, avviata nel 2010, ha richiesto ben due progetti e tre appalti per essere completata, concludendosi solo lo scorso anno dopo un cantiere durato 15 anni.

Nuoro, centro intermodale ARST (foto S.Novellu)
LA STORIA – La sua complessa storia inizia nel 2006, quando la Regione eroga il finanziamento iniziale (2,8 milioni di euro) per il primo lotto. I lavori prendono il via nel 2010 per concludersi nel 2012, anno in cui arriva il primo intoppo che blocca l’opera per ben cinque anni. La ripresa avviene nel 2017, con il secondo lotto e l’assegnazione di ulteriori 4 milioni di euro, ma prima della chiusura si registra il secondo intoppo: il fallimento dell’impresa appaltatrice rende necessario un nuovo appalto. Finalmente, nel 2022, l’opera costruttiva viene portata a termine, includendo l’importante eliminazione del costone di terra sotto il muro di viale Trieste che poteva costituire un pericolo.

Nuoro, centro intermodale ARST (foto S.Novellu)
LA STRUTTURA – La struttura, che promette di rivoluzionare la mobilità nel Nuorese, si estende su due livelli principali. Un’area inferiore dedicata ai binari che collegano Nuoro e Macomer, e gli stalli per i pullman del trasporto regionale (ARST) e del trasporto urbano (ATP), al fine di garantire l’interconnessione tra le diverse modalità. Nello stesso piano è stata realizzata anche un’area commerciale che include biglietteria, sala d’attesa e un punto di ristoro, mentre il piano sopraelevato sarà adibito alla sosta delle auto private, con anche un’area giardino. L’avvio della struttura manderà definitivamente in archivio l’attuale capolinea provvisorio di via Sardegna, ritenuto da anni inadeguato per servizi e dignità, che dagli anni ’90 aveva sostituito la vecchia stazione di piazza Vittorio Emanuele.

La stazione ARST di viale Sardegna (foto S.Novellu)
L’imminente apertura del Centro intermodale riaccende però la polemica sulla connessione ferroviaria alla rete di Trenitalia di Nuoro, unico capoluogo di provincia in Sardegna a essere servito esclusivamente da una ferrovia a scartamento ridotto, ritenuta poco efficiente e limitante, e l’ambizioso obiettivo di integrare Nuoro nel sistema ferroviario nazionale, realizzando un collegamento con Abbasanta, e quindi con con Cagliari-Sassari, o con Olbia.
