Segnaletica “idonea e adeguata”: assolto dirigente ANAS per l’incidente mortale

Salvatore

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Segnaletica “idonea e adeguata”: assolto dirigente ANAS per l’incidente mortale

venerdì 10 Ottobre 2025 - 16:56
Segnaletica “idonea e adeguata”: assolto dirigente ANAS per l’incidente mortale

Un mezzo dell'ANAS

È stato assolto dal Tribunale  il dirigente dell’ANAS, Stefano Sini, che era finito a processo con l’accusa di omicidio colposo per la tragica morte di un automobilista avvenuta nel maggio 2018 alle porte della città. Il capo del Centro manutenzioni Compartimento ANAS della provincia di Sassari era stato rinviato a giudizio nel luglio 2022 per “colpa consistita in negligenza, imprudenza e imperizia”, in particolare per non aver dotato il tratto stradale, soggetto a sinistro, di un apposito segnale di pericolo di allagamento.

La sentenza, pronunciata dalla giudice del Tribunale monocratico di Sassari, Sara Pelicci, ha invece scagionato completamente Sini “perché il fatto non sussiste”. La vittima, Alessandro Ortu, era deceduta carbonizzata all’interno della sua auto dopo aver perso il controllo del mezzo a causa della strada allagata e essersi schiantata contro il pilone di un cavalcavia sulla statale 291.

LA SENTENZA E LA RESPONSABILITÀ DEL CONDUCENTE –  Le risultanze delle indagini emerse nel corso del processo hanno giocato un ruolo determinante nell’esito della sentenza. È stato infatti accertato che la segnaletica presente sul tratto stradale era “idonea e adeguata” rispetto alle condizioni riscontrabili in quel momento. Inoltre, gli accertamenti hanno evidenziato una serie di gravi infrazioni e carenze da parte della vittima: Il giovane guidava un’auto datata (21 anni) con la revisione scaduta da circa due mesi, rendendo la vettura non idonea alla circolazione. Gli pneumatici posteriori del veicolo risultavano usurati. Nonostante stesse piovendo a dirotto, la velocità di guida della vittima si attestava tra gli 85 e i 100 km/h, un valore ben oltre il limite imposto di 50 km/h per quel tratto. La combinazione di questi fattori ha portato il Tribunale a escludere la responsabilità del dirigente Anas, attribuendo le cause dell’incidente, e della conseguente morte traumatica, alle condizioni del veicolo e all’eccessiva velocità tenuta dal conducente.

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