Cantanti lirici nuoresi. Giovanni Mele: il baritono sardo che ha conquistato il mondo dell’opera – VIDEO

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Cantanti lirici nuoresi. Giovanni Mele: il baritono sardo che ha conquistato il mondo dell’opera – VIDEO

di Michele Pintore
domenica 05 Ottobre 2025 - 05:00
Cantanti lirici nuoresi. Giovanni Mele: il baritono sardo che ha conquistato il mondo dell’opera – VIDEO

Il cantante lirico Mele Giovanni

A conferma che Nuoro, notoriamente ritenuta come la “Città dei cori”, sia culla di formazione di professionisti del belcanto, un’altra realtà nel panorama lirico nazionale è il baritono nuorese Giovanni Mele.
Classe 1960, Mele arriva al canto lirico dopo una collaudata esperienza canora fatta da giovanissimo nella Polifonica Ennio Porrino di Nuoro, importante realtà musicale nel campo del canto polifonico di allora, nata nel 1971 per volontà del maestro Giuseppe Meloni. Nella polifonica cittadina apprende le prime nozioni musicali e i primi insegnamenti di canto. Nel 1976 partecipa, ancora ragazzo, alle prime esibizioni canore pubbliche, dimostrando ottime predisposizioni canore nel registro baritonale, per cui viene indirizzato a intraprendere adeguati studi musicali. Prosegue gli studi presso il Conservatorio “Francesco Morlacchi” di Perugia, dove si diploma brillantemente nel 1983. Prosegue successivamente corsi di perfezionamento con i maestri, Renato Federighi e Joseph Giardina, frequentando contemporaneamente il corso di perfezionamento Recitazione e Arte Scenica tenuto dalla regista Vera Bertinetti. Inizia successivamente un’intensa attività di concorsi nazionali e internazionali che culminano nel 1991 con la meritata vincita al prestigioso concorso internazionale “Lirico Sperimentale” di Spoleto, ambìto riconoscimento che nel passato ebbe tra i premiati grandi nomi della lirica, come: Renato Bruson, Giangiacomo Guelfi, Leo Nucci, e i sardi Angelo Romero, Salvatore Sassu e Giusy Devinu. La vittoria del premio spoletino porta contemporaneamente il baritono nuorese al debutto nell’opera lirica, partecipando nel ruolo del protagonista, Michele, alla rappresentazione dell’opera Il Tabarro di Giacomo Puccini al Teatro Caio Massimo di Spoleto. L’attività operistica prosegue a Roncole di Busseto, ricoprendo il ruolo di Alfio nella Cavalleria rusticana di Pietro Mascagni, stesso ruolo che lo vedrà ancora protagonista al XXIX° Festival Internazionale tenutosi nello storico anfiteatro di Cartagine. Inizia così un percorso artistico che lo vede applaudito interprete in diversi teatri italiani e esteri. Nel 1992 è al Teatro Regio di Torino, protagonista dell’opera donizettiana Le convenienze e inconvenienze teatrali.

Giovanni Mele in ''Rigoletto' di G. Verdi

Giovanni Mele in ”Rigoletto’ di G. Verdi

Cantante duttile, versatile dal timbro caldo e pastoso, dotato buona presenza scenica, Giovanni Mele ha affrontato i grandi e impegnativi ruoli verdiani, che lo hanno visto passare facilmente dal ruolo di un intenso Renato di un Ballo in maschera e quello di un generoso Germont in La traviata, a quello di un appassionato Rodrigo del Don Carlo; e ancora, applaudito interprete verdiano nel ruolo di Miller in Luisa Miller e di Seid nell’opera Il corsaro.
Nel 1993 è a Nimes, interprete come solista nella parte corale della IX Sinfonia di Ludwig Van Beethoven e in Ein Deutsches Requiem di Johannes Brahms.
Nel 1994 rientra in Italia, dove studia il ruolo di Ezio per l’opera Attila di Giuseppe Verdi. E’ presente inoltre allo Sferisterio di Macerata nel ruolo di Valentine, nell’opera Faust, di Charles Gounod, e di seguito interpreta il ruolo di Guglielmo nell’opera Così fan tutte, e del Conte in Le nozze di Figaro di Wolfgang Amadeus Mozart. Sempre lo stesso anno è Albert nell’opera Werther di Jules Massenet.
Tra il 1997 e il 2001 è al Teatro Regio di Torino, dove tra l’altro debutta nel ruolo di Marcello nell’opera Bohème di Giacomo Puccini, poi in Francia, per interpretare il ruolo di Alfonso XI nell’opera La Favorita, di Enrico in Lucia di Lammermoor di Gaetano Donizetti, e il ruolo di Riccardo ne I puritani di Vincenzo Bellini.
In seguito, diretto dal maestro Maurizio Arena debutta nel ruolo di Francesco ne I masnadieri di Giuseppe Verdi e nell’opera Pagliacci di Ruggero Leoncavallo per la regia di Liliana Cavani. Successivamente intraprende una serie di tournée in Germania, Austria, Svizzera, Danimarca, Norvegia e Inghilterra. Di particolare rilievo per il periodo è il debutto in Germania come protagonista dell’opera Rigoletto di Giuseppe Verdi, opera determinante nel ruolo baritonale, con cui il cantante nuorese si imporrà in seguito anche in Austria, e soprattutto in Inghilterra alla Simphony Hall di Birmingham. Al suo rientro in Italia viene scelto per il ruolo di Amonastro per un’edizione dell’Aida di Giuseppe Verdi, lavoro commissionato dalla RAI International Channel, è inoltre a Firenze e al Teatro del Giglio, diretto dal maestro Donato Renzetti per ricoprire il ruolo di Shicchi nell’opera Gianni Schicchi di Giacomo Puccini. Intraprende poi diverse tournée in Svizzera e Austria; è inoltre ospite del Teatro Massimo di Palermo, dove esegue i Tre momenti della passione sul Golgota, del compositore Giovanni Sollima. Sempre al Teatro Massimo di Palermo, il baritono nuorese ha ottenuto un successo indiscusso come protagonista, nel ruolo di Sharpless, nell’opera Madama Butterfly di Giacomo Puccini, diretto da maestro Renato Palumbo.

Nella sua carriera ha collaborato con i più noti direttori d’orchestra italiani e esteri: Claudio Abbado, Donato Renzetti, Renato Palumbo, Michael Lehmann, Johannes Fritzsch, Ferenc Bolberitz, Antoni Sanchis Liacer; e con i registi: Ermanno Olmi, Liliana Cavani, Frédéric Lhuillier, Ferruccio Soleri Però e Vera Bertinetti. Per la sua attività artistica, il baritono nuorese nel 1997 è stato insignito dell’importante Premio Nazionale “Ettore Bastianini”, riconoscimento intitolato al più grande baritono italiano del dopoguerra, assegnato a favore dei cantanti italiani emergenti. Per motivi di salute, il baritono Giovanni Mele ha in seguito interrotto la propria attività artistica.

Giovanni Mele nella Cavalleria Rusticana

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