La Procura di Nuoro ha depositato la richiesta di archiviazione per i 12 indagati nell’inchiesta sulla morte di Patrick Zola (15 anni) e Ythan Romano (14 anni), morti nel crollo di un casolare abbandonato il 1° aprile 2024.
LA TESI DEGLI INQUIRENTI – Il Pubblico Ministero Riccardo Belfiori, basandosi sull’esito dell’incidente probatorio e sulla perizia del Consulente Tecnico, ingegner Aldo Mauri, ritiene che non vi siano responsabilità penali a carico degli indagati per omicidio colposo. La conclusione si fonda sull’assunto che la causa del crollo non sia stata la mancata messa in sicurezza dell’immobile, ma l’azione diretta dei due ragazzi. Secondo il perito, le “persone offese hanno tenuto delle condotte tendenti a sgretolare le due pareti al primo piano che sostenevano il solaio” con l’intento di farlo crollare, percuotendo le murature con pietre e assi.
L’OPPOSIZIONE DELLE FAMIGLIE – Le famiglie delle vittime, rappresentate dai loro legali, hanno espresso rabbia e hanno annunciato che si opporranno formalmente alla richiesta di archiviazione.La loro posizione si basa anche sulla consulenza di parte dell’ingegnere Carla Corimbi, secondo la quale l’azione dei ragazzi non può essere considerata l’unica causa. La consulente sostiene che l’edificio si trovava in uno “stato limite di equilibrio” e che l’eventuale contributo delle azioni meccaniche degli adolescenti sarebbe stato un fattore concorrente, non autonomo, in un rudere già prossimo al collasso.
Sarà ora il GIP Mauro Pusceddu a decidere se accogliere la richiesta di archiviazione della Procura o disporre ulteriori indagini o il rinvio a giudizio.
