Una serie di violazioni ripetute dello spazio aereo polacco da parte di droni, attribuiti alla Russia, ha innescato una grave crisi di sicurezza, portando Varsavia a invocare l’Articolo 4 del Trattato Nord Atlantico. La situazione, descritta come una “provocazione su vasta scala e senza precedenti”, si inasprisce di pari passo con la nuova, massiccia ondata di attacchi russi su Kiev, costringendo la Polonia a misure preventive estreme.
LA RISPOSTA DELLA POLONIA – La crisi ha avuto il suo momento più critico con l’attacco russo sull’Ucraina: il Presidente Volodymyr Zelensky ha riferito di una manovra di più di 12 ore, condotta con l’impiego di centinaia di droni e missili. Colpita soprattutto la capitale Kiev, dove si registrano vittime e danni a palazzi residenziali. A seguito di questa nuova offensiva e degli incidenti precedenti (tra il 9 e il 10 settembre), la Polonia ha risposto con fermezza. Le autorità hanno chiuso lo spazio aereo nella parte orientale del Paese, coinvolgendo direttamente gli aeroporti di Rzeszów e Lublino. Le forze armate polacche hanno fatto decollare i caccia e messo in stato di massima allerta i sistemi di difesa aerea terrestri. Queste azioni sono state definite come strettamente preventive, volte a garantire la sicurezza nazionale, specialmente nelle aree adiacenti all’Ucraina.
LA POSIZIONE DI MOSCA – Mosca ha respinto ogni accusa, con il Ministero della Difesa che ha negato di avere obiettivi in Polonia, mentre il Ministro degli Esteri Lavrov ha liquidato la vicenda come “isteria”. sul fronte opposto, il Presidente ucraino Zelensky ha commentato che la Russia sta “testando ciò che hanno gli europei”. Ha affermato che 92 droni erano diretti verso la Polonia e, in un monito diretto, ha suggerito che l’Italia potrebbe essere il prossimo obiettivo.
LA RISPOSTA DELL’ITALIA – In risposta a questo allarme, il Ministro degli Esteri italiano Antonio Tajani ha ribadito un messaggio rassicurante: “Non dobbiamo drammatizzare, non ci risulta nulla di preoccupante per il nostro Paese, voglio rassicurare tutti”. Ha poi aggiunto: “Non credo che Putin voglia scatenare la Terza Guerra Mondiale e che l’Italia sia un obiettivo militare”, pur sottolineando che la difesa aerea e la NATO sono pronte ad abbattere qualsiasi minaccia.
LA NATO – Gli alleati della NATO hanno risposto con “piena e inequivocabile solidarietà” a Varsavia, interpretando le incursioni come un chiaro “test della sua determinazione” da parte di Mosca. L’Alleanza ha avviato un’operazione di rafforzamento della difesa aerea sul fianco orientale, intensificando la vigilanza anche nell’area del Baltico. Questo include il dispiegamento di piattaforme di intelligence, sorveglianza e ricognizione (ISR) e di una fregata per la difesa aerea. L’Ammiraglio Giuseppe Cavo Dragone, Presidente del Comitato militare della NATO, ha rassicurato che l’Alleanza è pronta ad abbattere qualsiasi minaccia.
LA CONDANNA DELL’EUROPA – L’UE e vari leader europei hanno condannato l’azione come un atto intenzionale e una pericolosa escalation della tensione. Il premier polacco Tusk ha parlato apertamente di una situazione che spinge “più vicini a un conflitto aperto che non abbiamo mai visto dalla Seconda Guerra Mondiale”. Nonostante il messaggio distensivo italiano, il clima resta di massima allerta, confermando la gravità del momento e il rischio concreto di un’ulteriore, involontaria, escalation del conflitto.
