Droni e bombe sonore: la Global Flotilla sotto attacco in acque internazionali

Salvatore

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Droni e bombe sonore: la Global Flotilla sotto attacco in acque internazionali

mercoledì 24 Settembre 2025 - 09:18
Droni e bombe sonore: la Global Flotilla sotto attacco in acque internazionali

Nuoro, sit-in pro Palestina davanti al Comune (foto S.Novellu)

Un grave episodio ha scosso la Global Sumud Flotilla, la missione umanitaria diretta a Gaza. Nella notte, mentre navigava in acque internazionali a sud di Creta, la flotta composta da 51 imbarcazioni è stata colpita da un attacco a sorpresa con droni. Gli ordigni hanno sganciato sostanze urticanti, bombe sonore e si sono schiantati su alcune imbarcazioni, causando danni significativi a tre navi, inclusa una italiana.

L’attacco, presumibilmente sferrato da droni israeliani, ha avuto come obiettivo principale la disattivazione delle imbarcazioni. “Hanno colpito le vele per rallentare la corsa” – ha dichiarato il deputato Arturo Scotto (PD), che si trovava a bordo della Flotilla. “La nostra barca è illesa, ma altre undici sono state colpite,” ha aggiunto, chiedendo al governo italiano di intervenire e ottenere spiegazioni.

Gli attacchi hanno causato danni ad almeno quattro o cinque imbarcazioni, tra cui la Morgana, un’imbarcazione italiana la cui vela principale è stata resa inutilizzabile. Anche la nave Zefiro ha riportato danni strutturali. Nonostante la violenza dell’attacco, non si segnalano feriti, ma l’obiettivo sembra essere stato quello di fiaccare psicologicamente i passeggeri, tra cui Maria Elena Delia, portavoce per l’Italia della Flotilla. “È un atto criminale contro una flotta civile,” ha sottolineato Delia, che, assieme agli altri attivisti, ha ribadito la volontà di proseguire il viaggio per portare aiuti umanitari alla popolazione di Gaza.

L’attacco della scorsa notte rappresenta l’ultimo episodio di una lunga serie di frizioni tra la Flotilla e Israele. La missione, che punta a rompere il blocco israeliano e a consegnare aiuti a Gaza, aveva già respinto la proposta israeliana di scaricare il carico nel porto di Ashkelon. Gli attivisti sostengono che Israele stia cercando di ostacolare la consegna degli aiuti per mantenere il controllo sulla situazione umanitaria. “La comunità internazionale non interpreti le dichiarazioni di Israele come mere istruzioni operative, poiché rappresentano la continuazione del blocco che, secondo investigatori dell’ONU è parte del genocidio in corso a Gaza,” hanno dichiarato in un comunicato.

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