“Voi che vivete sicuri”: a Nuoro non si scende in piazza contro il genocidio a Gaza

Salvatore

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“Voi che vivete sicuri”: a Nuoro non si scende in piazza contro il genocidio a Gaza

di Sonia Meloni
lunedì 22 Settembre 2025 - 11:46
“Voi che vivete sicuri”: a Nuoro non si scende in piazza contro il genocidio a Gaza

Una panoramica di Nuoro (foto S.Novellu)

Mentre il mondo intero scende in piazza, a Nuoro, lo sciopero generale di protesta contro il genocidio in corso nella Striscia di Gaza non ha riscosso alcuna adesione. La città, avvolta nella sua quiete quotidiana, non ha risposto all’appello alla protesta, tradendo quel senso di solidarietà che in altre parti del Paese ha portato migliaia di persone a manifestare.

Come recitava Primo Levi in “Se questo è un uomo”, la riflessione sull’olocausto ebraico oggi si specchia nella tragedia che sta consumando il popolo palestinese. Un genocidio che ha già causato la morte di oltre 20.000 bambini, secondo i dati di UNICEF e Save The Children. Nonostante la gravità della situazione, a Nuoro le scuole sono rimaste aperte, gli uffici operativi e la quotidianità non è stata interrotta. La maggior parte dei cittadini ha preferito come recitava Primo Levi “il tepore delle proprie case e la familiarità dei propri affetti”, invece di unirsi a una protesta che avrebbe potuto fare la differenza.

Nel frattempo, un timido segno di speranza arriva dalle istituzioni locali. In serata, l’amministrazione comunale si riunirà per discutere del riconoscimento dell’autodeterminazione del popolo palestinese e per conferire la cittadinanza onoraria a Francesca Albanese, relatrice speciale delle Nazioni Unite. Un gesto importante, ma che rischia di passare inosservato, quasi a sottolineare il divario tra la politica e la partecipazione dei cittadini.

Nuoro, manifestazione per Gaza (foto Nieddu)

Nuoro, manifestazione per Gaza (foto Nieddu)

Nei giorni scorsi, l’ultima manifestazione pro Palestina, in piazza Vittorio Emanuele, ha visto una partecipazione, a gruppi di estrema sinistra, senza che, anche in quel caso, cittadini o istituzioni vi partecipassero, anzi, nei commenti agli articoli apparsi sulla stampa, in tenti si sono espressi con commenti denigratori. Quella di oggi poteva essere l’occasione perfetta per i nuoresi di “lasciare le loro tiepide case” e alzare la voce…  ma l’appello è rimasto inascoltato.

Chissà cosa ne avrebbe pensato Pimo Levi, testimone diretto della Shoah dello sterminio nazista nel campo di concentramento di Auschwit:

Voi che vivete sicuri
nelle vostre tiepide case,
voi che trovate tornando a sera
il cibo caldo e visi amici:
Considerate se questo è un uomo
che lavora nel fango
che non conosce pace
che lotta per mezzo pane
che muore per un si o per un no.
Considerate se questa è una donna,
senza capelli e senza nome
senza più forza di ricordare
vuoti gli occhi e freddo il grembo
come una rana d’inverno.
Meditate che questo è stato:
vi comando queste parole.
Scolpitele nel vostro cuore
stando in casa andando per via,
coricandovi, alzandovi.
Ripetetele ai vostri figli.
O vi si sfaccia la casa,
la malattia vi impedisca,
i vostri nati torcano il viso da voi.
Primo Levi, Se questo è un uomo..

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