Prevista per oggi, 22 settembre, un’intensa giornata di mobilitazione. L’Unione Sindacale di Base (USB) ha proclamato uno sciopero generale che coinvolgerà milioni di lavoratori in tutta Italia. Con lo slogan “Dai porti agli atenei: contro la guerra, per la Palestina, per il lavoro”, l’azione mira a fermare il genocidio in corso a Gaza, denunciare l’economia di guerra e supportare i lavoratori combattendo il precariato. L’USB ha definito la decisione di indire uno sciopero come “non più rinviabile”. Il sindacato ha sottolineato come l’intensificarsi della violenza contro il popolo palestinese e gli attacchi alla Global Sumud Flotilla abbiano reso indispensabile tale azione di protesta. Lo sciopero interesserà numerosi settori: trasporti, fabbriche, logistica, scuola, vigili del fuoco, commercio, energia e tanti altri, con l’obiettivo di creare un impatto significativo.

L’iniziativa assume un ruolo di particolare rilievo nella nostra Isola che, secondo l’USB, è suo malgrado coinvolta negli scenari bellici a causa della presenza nel territorio di fabbriche di armamenti, servitù militari, poligoni e dell’aeroporto di Decimomannu, nel quale verrebbero addestrati gli stessi piloti israeliani che operano su Gaza. USB sottolinea come la guerra avvenga purtroppo anche a spese dei cittadini “ogni giorno, nelle tasche vuote e nei diritti cancellati” e per questo motivo è fondamentale che la causa palestinese diventi causa di tutta l’umanità, della nostra terra e di tutti coloro che desiderano giustizia e pace.

L’appello dell’Unione Sindacale di Base è chiaro: fermare l’economia, anche solo per un giorno, per dimostrare il rifiuto di essere complici di guerre e genocidi. “A fianco del popolo palestinese e della missione della Global Sumud Flotilla, contro il genocidio perpetrato dallo stato di Israele, contro la guerra: blocchiamo tutto!”.