La legge sul fine vita in Sardegna, l’emozione di Sebastian Cocco: “Un voto per Patrizia”

Salvatore

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La legge sul fine vita in Sardegna, l’emozione di Sebastian Cocco: “Un voto per Patrizia”

giovedì 18 Settembre 2025 - 04:45
La legge sul fine vita in Sardegna, l’emozione di Sebastian Cocco: “Un voto per Patrizia”

Un ritratto di Patrizia Cocco dal suo profilo Facebook (su autorizzazione della famiglia)

La Sardegna ha compiuto un passo storico, approvando la legge sul suicidio medicalmente assistito e diventando la seconda regione italiana a legiferare sul fine vita. Un voto che ha visto il consigliere Sebastian Cocco non solo esprimere soddisfazione, ma anche profonda commozione, legando il suo “sì convinto” a una storia personale che incarna le ragioni più profonde di questa battaglia di civiltà.  La storia di Patrizia Cocco è quella di una donna di 49 anni di Nuoro che, ha segnato un momento storico in Italia, diventando il primo caso noto di applicazione della legge sul Biotestamento (legge 219/17) per l’interruzione delle terapie. Dopo una lunga battaglia di cinque anni contro la SLA, Patrizia ha scelto di porre fine alle sue sofferenze, un gesto che ha dimostrato il coraggio e la lucidità di chi rivendica il diritto all’autodeterminazione anche in condizioni estreme.

Sebastian Cocco (foto S.Novellu)

Sebastian Cocco (foto S.Novellu)

“Il legislatore sardo ha iniziato a fare quello che il Parlamento Nazionale non è stato in grado di fare”, ha affermato Cocco, sottolineando come la legge non sia un semplice “riconoscimento di un diritto a morire”, ma un atto di responsabilità che “bilancia la protezione della vita con la libertà e la dignità individuale”.

Per Cocco, il voto è stato un omaggio alla memoria di sua cugina, Patrizia. “Ho firmato e votato convintamente a favore, e con molta commozione, pensando a Patrizia e alle sue sofferenze”, ha dichiarato. Ha descritto la cugina come una persona rimasta “immobile a letto per anni”, con il dramma di un male irreversibile e l’insufficiente protezione offerta dal testamento biologico. La sua storia, come quella di tante altre persone, ha ispirato la necessità di una legge che offra un percorso di dignità e non lasci nessuno solo di fronte al dolore più estremo.

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