Svolta storica in Sardegna: approvata la legge sul fine vita

Salvatore

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Svolta storica in Sardegna: approvata la legge sul fine vita

mercoledì 17 Settembre 2025 - 19:25
Svolta storica in Sardegna: approvata la legge sul fine vita

La facciata del palazzo del Consiglio Regionale della Sardegna (foto S.Novellu)

La Sardegna entra nella storia come la seconda regione italiana a dotarsi di una legge che disciplina le procedure per il suicidio medicalmente assistito. Dopo un acceso dibattito che ha visto contrapposizioni tra gli schieramenti politici, e in alcuni casi anche al loro interno, il Consiglio regionale ha approvato il testo con 32 voti favorevoli, 19 contrari e un’astensione.

La norma, basata sulla proposta dell’associazione Luca Coscioni, mira a dare piena applicazione alla sentenza della Corte Costituzionale del 2019, garantendo assistenza sanitaria gratuita a chi, affetto da una patologia irreversibile e dipendente da trattamenti vitali, decide consapevolmente di porre fine alla propria esistenza. Le condizioni per accedere a questa procedura saranno verificate da una commissione multidisciplinare e da un comitato etico.

A favore del provvedimento si sono schierati la maggioranza di campo largo e, sorprendentemente, anche il consigliere di Forza Italia Gianni Chessa. Dall’altra parte, il centrodestra ha espresso la sua contrarietà, sostenendo che la legge sia inutile e che esuli dalle competenze regionali, rischiando di essere bocciata dalla Corte Costituzionale. Il capogruppo di Fratelli d’Italia, Paolo Truzzu, ha definito la norma “una legge manifesto” che creerà solo “illusioni per i cittadini”.

Nonostante le divisioni, i sostenitori della legge la definiscono “un atto di civiltà e responsabilità istituzionale”. La presidente della commissione Sanità, Carla Fundoni, ha sottolineato come la politica debba affrontare con coraggio temi delicati per garantire libertà e dignità, senza lasciare nessuno solo di fronte al dolore. Il capogruppo del Partito Democratico, Roberto Deriu, ha aggiunto che la legge offre una “regola chiara per una situazione estrema”, riconoscendo la sofferenza di chi è “incatenato alle macchine” o a farmaci che prolungano una vita che non può più essere considerata tale.

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