Il mondo del cinema piange la scomparsa di Charles Robert Redford Jr., meglio conosciuto come Robert Redford. L’attore, regista e produttore cinematografico statunitense è morto nel sonno questa mattina, nella sua casa in Utah, all’età di 89 anni.

UNA VITA TRA CINEMA E ATTIVISMO –  Nato a Santa Monica, California, nel 1936, Redford ha segnato un’epoca con il suo talento e il suo carisma. La sua carriera, iniziata a teatro, si è rapidamente estesa alla televisione e al cinema. Negli anni ’60, film come “Butch Cassidy” al fianco dell’amico Paul Newman, lo hanno consacrato a livello internazionale.

Gli anni ’70 hanno visto Redford protagonista di capolavori come “La stangata”, che gli valse una nomination all’Oscar come miglior attore, “Come eravamo” con Barbra Streisand e “Tutti gli uomini del presidente”.

Oltre alla recitazione, Redford ha dimostrato un grande talento dietro la macchina da presa. Nel 1981 vinse l’Oscar come miglior regista per “Gente comune”. Successivamente ha diretto e prodotto altri film di successo, tra cui “In mezzo scorre il fiume” e “Quiz Show”, che gli valse altre nomination.

IL FESTIVAL –  L’eredità più significativa di Redford è probabilmente il Sundance Film Festival. Fondato nel 1990 con il regista Sydney Pollack, l’evento è diventato il più importante festival di cinema indipendente al mondo, lanciando la carriera di cineasti del calibro di Quentin Tarantino e Christopher Nolan.

GLI ULTIMI ANNI –  Nel 2017 ha ricevuto il Leone d’Oro alla carriera a Venezia, in un’occasione in cui ha recitato al fianco di Jane Fonda nel film “Le nostre anime di notte”. Nel 2018, Redford ha annunciato il suo ritiro dalle scene. Oltre al cinema, Redford è stato un fervente attivista ambientale e un sostenitore di cause sociali, utilizzando la sua notorietà per difendere la natura e i diritti civili.

Con la sua scomparsa, il cinema perde non solo un attore leggendario, ma anche un pioniere e un sostenitore dell’arte cinematografica in tutte le sue forme.