Il Consiglio regionale sardo si prepara ad affrontare uno dei temi più delicati e divisivi: il fine vita. Domani, martedì 16 settembre, l’Aula esaminerà la proposta di legge sul suicidio medicalmente assistito, un testo che punta a dare concretezza alla storica sentenza della Corte Costituzionale sul caso Cappato-dj Fabo.

DIBATTITO CRUCIALE –  La Sardegna potrebbe diventare la seconda regione in Italia a dotarsi di una normativa sul fine vita, seguendo l’esempio della Toscana (la cui legge è stata impugnata dal governo). Il testo, firmato dal capogruppo del Pd Roberto Deriu, introduce per la prima volta procedure chiare e tempi certi per chi chiede il suicidio assistito. Nel dettaglio prevede: valutazione delle richieste entro 20 giorni,
Istituzione di commissioni mediche multidisciplinari, senza costi aggiuntivie gratuità dell’intero percorso per i pazienti. Questa normativa intende colmare il vuoto legislativo lasciato dal Parlamento italiano, che in questi anni non ha mai approvato una legge in materia.

LAVORI IN AGENDA –  Dopo la discussione sul fine vita, l’Aula si concentrerà su altre questioni. All’ordine del giorno ci sarà il disegno di legge della Giunta sulla formazione professionale in Sardegna. Saranno esaminate anche alcune mozioni del capogruppo di Fratelli d’Italia, Paolo Truzzu, che riguardano l’utilizzo dei parcheggi regionali nelle ore serali e notturne, e la riqualificazione della strada statale 554. Anche le commissioni permanenti non si fermano, lavorando su temi come gli usi civici, le ferrovie turistiche e le strutture per minori.