Giampaolo Migali, 28 anni, originario di Girasole, è stato arrestato con l’accusa di omicidio. L’uomo è ritenuto il responsabile della morte di Marco Mameli, il 22enne di Ilbono assassinato a coltellate lo scorso 1° marzo a Barisardo, durante i festeggiamenti di Carnevale. L’indagine, coordinata dalla Procura di Lanusei, ha portato a una svolta decisiva grazie a un’analisi incrociata di testimonianze, immagini delle telecamere di video sorveglianza e, in particolare, ai risultati dei rilievi della Scientifica.
Le indagini hanno fatto emergere che sul coltello usato per colpire a morte Marco Mameli era presente anche il DNA di Andrea Contu, il giovane ferito quella sera, che lo stesso Mameli aveva cercato di difendere. Migali, già indagato per il ferimento di Contu, per il quale si era autoaccusato, aveva sempre negato ogni coinvolgimento nell’omicidio di Mameli.
Secondo la procuratrice di Lanusei, Paola Dal Monte, che ha illustrato i dettagli in una conferenza stampa, cui hanno partecipato anche il dirigente della Squadra Mobile di Nuoro, Fabio Di Lella, e il sostituto procuratore Giovanna Morra, il cerchio si è chiuso intorno a Migali grazie a un lavoro di incrocio di riscontri. Nonostante la complessità delle indagini, dovuta anche alla grande affluenza di persone in maschera quella sera, la procuratrice ha sottolineato che “non c’è stata alcuna omertà” e che le persone hanno collaborato, permettendo agli inquirenti di ricostruire i fatti. Durante la conferenza stampa, Dal Monte ha dichiarato: “Sei mesi non sono tanti per risolvere un omicidio”.
L’arresto di Giampaolo Migali è il risultato di un’indagine congiunta che ha coinvolto la Squadra Mobile di Nuoro, il Commissariato di Pubblica Sicurezza di Tortolì, la Polizia Scientifica di Cagliari, il R.I.S. dei Carabinieri di Cagliari e la Guardia di Finanza di Arbatax. La procura ha precisato che Migali avrebbe colpito Mameli con tre fendenti, uno dei quali si è rivelato mortale.
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